Parcheggio per la chiesa del "Bambinello" di Gallinaro: cadono tutte le accuse per il sindaco e altre 5 persone

La Procura aveva ipotizzato una truffa ai danni della Regione Lazio che aveva erogato il finanziamento

Parcheggio per la chiesa del "Bambinello" di Gallinaro: cadono tutte le accuse per il sindaco e altre 5 persone
di Vincenzo Caramadre
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Giovedì 28 Marzo 2024, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 14:57

Erano finiti a processo per truffa, falso ideologico e abuso d'ufficio, ma il tribunale di Cassino ha assolto tutti con formula piena. Protagonista di spicco della vicenda giudiziaria il sindaco di Gallinaro Mario Piselli assieme ad altre cinque persone fra tecnici e il titolare di una ditta, perché avrebbero eseguito, o avallato, lavori ritenuti «difformi» al progetto nella realizzazione di un parcheggio destinato ai pullman dei fedeli in visita alla cappellina del Bambino Gesù di Gallinaro.

Gli altri assolti sono: Pompeo Schiavi (responsabile del servizio assieme al sindaco), Danilo Roncone (rappresentante della ditta esecutrice), Antonio Piselli (direttore lavori), Miriam Volante (direttori lavori) e Pontone Antonio (direttore lavori).

Nel corso del dibattimento, davanti al collegio penale del tribunale di Cassino, presieduto dal giudice Marcopido non sono emerse irregolarità, tant'è che la stessa accusa, rappresentata in aula dal pm Fioranelli, ha chiesto l'assoluzione.

LA RICOSTRUZIONE

L'attività d'indagine portata termine nel 2019 ha ruotato attorno all'esecuzione dell'appalto da 700 mila euro per la realizzazione del parcheggio.

Nel corso degli accertamenti, gli investigatori hanno ricostruito, dopo l'acquisizione dei documenti e alcuni sopralluoghi, tutte le fasi dei lavori e le certificazioni che avrebbe portato ad ipotizzate una truffa ai danni della Regione Lazio per un totale di 67 mila euro. Inizialmente per l'accusa diversi lavori (asfalto, illuminazione e incanalamento delle acque di scolo), se pur inseriti nei capitolati d'appalto e messi a rendiconto sarebbero stati realizzati in parte.

Nell'ambito dell'indagine, coordinata dalla Procura di Cassino, era stato anche disposto il sequestro dei beni nella disponibilità dei coinvolti. Accuse sempre respinte dal sindaco Mario Piselli e da tutti gli altri imputati. «Ho sempre avuto piena fiducia nell'operato della magistratura, in questi anni sono stato a disposizione per chiarire ogni aspetto. Con la sentenza pronunciata dal tribunale di Cassino è stata dimostrata che la mia attività è sempre stata caratterizzata dal rispetto del principio di legalità», sono state le parole del sindaco Piselli. Gli imputati sono stati assistiti dagli avvocati, Danilo Iafrate, Mariano Giuliano, Sandro Salera, Paolo Marandola, Francesco Candido, Edoardo Cacace e Cesare Natalizio. Le parti civili, invece, rappresentate dall'avvocato Giuseppe Di Mascio, per il Comune di Gallinaro e Carlo D'Amata per la regione Lazio.
 

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