Omicidio Mollicone, al via il processo d'appello, l'accusa chiede di sentire 44 persone

I n primo grado assolti il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie Annamaria, e i carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano

Omicidio Mollicone, al via il processo d'appello, l'accusa chiede di sentire 44 persone
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Giovedì 26 Ottobre 2023, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 12:12

Omicidio Mollicone: al via  davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma il processo di secondo grado per l'omicidio di Serena Mollicone, la ragazza di 18 anni di Arce (Frosinone) uccisa nel 2001.

Il 15 luglio del 2022 i giudici della Corte d'Assise di Cassino hanno assolto tutti gli imputati nel processo: il maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, il figlio Marco, la moglie Annamaria, e i carabinieri Vincenzo Quatrale e Francesco Suprano, accusati, a seconda delle posizioni, di omicidio, concorso esterno in omicidio e favoreggiamento. Oggi in aula è presente solo Suprano. All'udienza oltre agli avvocati partecipano la sorella di Serena Mollicone, Consuelo, e lo zio Antonio, fratello di papà Guglielmo che fino alla sua morte ha lottato per la verità. Presente anche Maria Tuzi, la figlia del brigadiere Santino morto suicida nel 2018.

Il procuratore generale di Roma ha chiesto la rinnovazione dibattimentale.

Il rappresentante dell'accusa ha chiesto di sentire 44 persone, tra testimoni e consulenti, che sono ritenuti «indispensabili» per accertare la verità dei fatti. 

Nel corso del suo intervento il procuratore generale ha affermato che si «riserva di chiedere una perizia medico legale ma solo dopo l'ascolto in aula dei consulenti. Sollecitiamo invece da subito - ha aggiunto - una perizia ingegneristica robotica». Nel procedimento sono imputati Franco Mottola, ex comandante della stazione dei carabinieri di Arce, il figlio Marco e la moglie Anna Maria e i carabinieri Francesco Suprano, presente in aula, e Vincenzo Quatrale. «Valutate voi se non è il caso di esegure una perizia di ingegneria robotica sul calco del pugno di Franco Mottola fatta da un esperto da voi nominato» per effettuare confronto con l'impronta sulla porta dell'alloggio della caserma dell'Arma di Arce.

Tra i testimoni che il procuratore generale ha chiesto di sentire nel processo di secondo grado per l'omicidio di Serena Mollicone, davanti alla Corte d'Assise d'Appello di Roma, c'è il luogotenente Gabriele Tersigni, ex comandante della stazione dei carabinieri di Fontana Liri, a cui il brigadiere Santino Tuzi, morto suicida nel 2008, aveva affidato le sue confidenze, dopo gli interrogatori del 28 marzo e del 9 aprile di quell'anno. Un teste chiave per la procura di Cassino che ne aveva già chiesto l'escussione in primo grado senza successo. A Tersigni Tuzi avrebbe rivelato di aver visto Serena Mollicone entrare in caserma la mattina del 1° giugno

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