Aveva trasformato l'abitazione del custode, all'interno del cimitero di Sezze, nel centro dei suoi affari. Si era costruito una piscina abusiva, lì d'estate si tenevano feste e da lì era partito anche un giro di baby prostitute al quale i carabinieri avevano posto fine a luglio 2019. Era solo indagato, allora, il custode del cimitero del centro sui monti Lepini, con la pesante accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione. Adesso Fausto Castaldi, 65 anni, è in carcere per una serie di affari loschi intorno al cimitero. Con lui sono state arrestate altre 10 persone e 15 - compresi politici della città - sono indagate. Un nuovo terremoto nel Comune pontino, dove già la prima inchiesta aveva creato più di qualche imbarazzo.
Arresti a Sezze, il Comune: «Confidiamo nella magistratura»
Lo spunto
Tutto era iniziato da un'inchiesta partita da Roma, dove una delle ragazze sarebbe stata costretta a vendersi.
La sua abitazione - però - secondo gli investigatori, era usata anche per far prostituire le ragazze o per fissare gli appuntamenti che si svolgevano altrove nella villa all'interno del cimitero o anche altrove. Sempre con clienti di un certo livello, pronti a pagare e tacere. Il custode aveva il controllo assoluto del cimitero e delle attività illecite che vi si svolgevano. Già in occasione della prima indagine venne descritto come un tipo violento e senza scrupoli. Da ieri mattina è in carcere, insieme all'ex dipendente comunale Maurizio Panfilio, 69 anni, che emetteva la determina di assegnazione dei loculi o delle tombe, a sepoltura già realizzata.
Le accuse
Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari di Latina, emesso su richiesta della Procura, contesta a vario titolo la corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere, peculato, concussione, tentativo di minaccia o violenza, esecuzione di lavori in assenza del titolo abilitativo e in violazione del regolamento di polizia mortuaria. Raccapricciante il particolare secondo il quale, per consentire di realizzare o cedere altri loculi, il custode disponeva di traslare salme e mischiarle ai resti di altri defunti. Gli imprenditori, invece, pagavano per ottenere dal custode la realizzazione di lavori edilizi e di decorazione delle tombe già spettanti ad una società partecipata dal Comune. I cittadini pagavano per avere la sepoltura nel luogo da loro preferito.
La denuncia
Qualcuno aveva provato a ribellarsi dicendo che avrebbe affidato i lavori a una ditta esterna, ma a forza di minacce il custode imponeva la sua impresa. Stesso discorso per una denuncia nei confronti di Castaldi - presentata a febbraio 2018 da un operaio di Sezze - che venne fatta ritirare da tre degli attuali indagati con modi tutt'altro che gentili. Tra gli affari, anche il riciclaggio dei fiori elle cerimonie: rubavano dalle tombe le corone deposte nei funerali del giorno prima e le rivendevano per altre esequie del giorno dopo.
Fra gli arrestati c'è anche il figlio del custode, insieme a titolari di onoranze funebri e di una ditta di marmi. Indagati, invece, un ex maresciallo dei carabinieri, funzionario della polizia locale, l'attuale vice sindaco, un ex assessore e un ex consigliere. «Già nei mesi scorsi - ha detto il sindaco, Sergio Di Raimo (Pd) - l'Ente si è messo a disposizione, e così continuerà a fare, collaborando in modo fattivo alle operazioni degli inquirenti. Confidiamo nel lavoro della magistratura augurandoci che venga fatta luce nel più breve tempo possibile». Sui festini, invece, si attende il processo.