Jesi, infermiera picchiata e violentata: dieci anni al compagno “bruto”

Jesi, infermiera picchiata e violentata: dieci anni al compagno “bruto”
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Lunedì 4 Aprile 2016, 19:32
JESI - Minacce di morte, insulti, botte per gelosia e anche, in due distinte occasioni, rapporti sessuali sotto la minaccia di un coltello. La relazione sentimentale, partita da contatti su social network, con un siciliano di 48 anni, si era trasformata in un incubo per un'infermiera jesina di 38 anni. Oggi l'uomo, attualmente detenuto, è stato condannato a 10 anni di carcere per maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata. Alla parte offesa è stato riconosciuto un risarcimento di 25 mila euro. Il pm Ruggiero Dicuonzo aveva chiesto una condanna a nove anni.

L'imputato respinge le accuse, e la difesa ricorrerà in appello. Opposto il quadro descritto oggi in aula dalla donna, madre di una bimba. Il 22 novembre scorso sporse denuncia dopo essere stata insultata, minacciata via sms, caricata in auto fuori dal posto di lavoro e costretta a rimanere con il compagno, prima di potersi divincolare e sfuggirgli. In seguito l'uomo venne fermato dai carabinieri. «La storia non può finire finchè non muore uno di noi due», la frase che spesso l'imputato le avrebbe ripetuto per intimidirla. La donna ha ripercorso anche gli abusi sessuali subiti: in un caso, sotto la minaccia di un coltello da cucina, lui l'avrebbe trascinata a letto e violentata.

«Mi aveva raccontato di aver lavorato in Aeronautica e di non essere sposato, erano tutte bugie», ha riferito la donna che scoprì la verità durante un viaggio in Sicilia.
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