Latina, antenna Iliad, il Tar blocca la demolizione

Latina, antenna Iliad, il Tar blocca la demolizione
di Mirko Macaro
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Lunedì 31 Gennaio 2022, 11:01

Almeno fino agli inizi del 2023, resterà tutto nel limbo dell'incertezza. A partire dall'abbattimento dei manufatti già realizzati, intimato sul finire del 2021 dai vertici del Municipio e ora stoppato: il Tar ha messo in ghiaccio l'ultimo braccio di ferro tra l'Iliad Italia spa e il Comune di Terracina, incentrato sull'installazione di un ripetitore telefonico fra viale Europa e via De Angelis. Solo l'ultima puntata di una guerra a colpi di ordinanze e carte bollate che negli ultimi anni ha visto entrare in rotta di collisione il colosso della telefonia mobile e l'ente locale guidato dal sindaco Roberta Tintari.

Di volta in volta, sempre per via della collocazione di una stazione radio base: chi da una parte a spingere per estendere la rete proprietaria di impianti attivi, chi dall'altra a cercare di porre un argine alle antenne sulla scorta del piano di sviluppo comunale elaborato a suo tempo. Nei giorni scorsi, la sezione distaccata del Tar di Latina ha accolto la richiesta cautelare avanzata dall'operatore telefonico in merito alla sospensione dell'efficacia e al successivo annullamento di alcuni provvedimenti dell'ente municipale, comprese delle deliberazioni del consiglio in materia di impianti di comunicazione. Pur limitandosi a un esame sommario del caso e non esprimendosi nel merito, il giudici amministrativi hanno ritenuto «attuale il pericolo di danno grave e irreparabile per l'interesse del ricorrente».

Interrompendo, quindi, innanzitutto il conto alla rovescia avviato dal Comune per la demolizione delle opere eseguite dagli operai di Iliad per l'installazione dell'impianto in questione, disposizione al centro di un'ordinanza emessa il 2 dicembre e in cui per ottemperare all'abbattimento si assegnava il termine di 90 giorni a partire dalla data di notifica.

Contestualmente, per effetto della decisione del Tar sul ricorso di Iliad sono stati sospesi altri provvedimenti collegati a monte, in particolare l'ordinanza con cui il 18 ottobre il Comune intimava la sospensione dei lavori e la nota del Suap del 15 ottobre, che negava l'autorizzazione all'avvio delle opere. In sostanza, la compagnia telefonica aveva iniziato le operazioni propedeutiche all'attivazione del ripetitore all'interno di un terreno privato preso in affitto, ma secondo le successive verifiche avviate dall'amministrazione non poteva: sia per una questione di specifiche autorizzazioni, sia per le previsioni generali contenute nel Regolamento per l'installazione di impianti di comunicazione elettronica, approvato con una delibera consiliare del giugno 2020. Il Tar ha fissato la prima udienza per la trattazione del ricorso nel merito a gennaio del 2023.

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