L'assalto dei "maranza", sabato sera caos sul corso a Latina

L'assalto dei "maranza", sabato sera caos sul corso a Latina
di Fabrizio Scarfò
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Lunedì 2 Ottobre 2023, 11:59

Quando le sirene di polizia e carabinieri hanno iniziato a risuonare nella via, le immagini di ciò che stava accadendo avevano già fatto il giro dei social. "E' la rivolta dei maranza" commentava qualcuno, mentre centinaia e centinaia di ragazzi minorenni hanno invaso corso della Repubblica, rendendo necessario l'intervento di due Volanti della Polizia e di una Gazzella dei Carabinieri.

Tutto sarebbe partito da qualche parola di troppo tra un paio di quindicenni, in giro con la loro comitiva, sempre molto numerose a quell'ora del fine settimana nel cuore di Latina, e due giovani di origini cinesi, poco più che ventenni, in compagnia di un'altra ragazza. Non è chiaro esattamente cosa abbia fatto scatenare il caos, ma improvvisamente i tre sono finiti nel mirino del gruppo di ragazzini che, pian piano, è diventato sempre più numeroso.
Costretti a scappare, i tre hanno trovato rifugio nel vialetto di un'abitazione poco dopo piazza del Popolo: una volta dentro, il cancelletto metallico è diventato l'unica barriera tra loro e quella che ormai era una folla di quasi trecento ragazzi, tra chi guardava incuriosito, chi riprendeva con il telefonino, chi lanciava cori e chi cercava di forzare le sbarre per entrare.
Come purtroppo spesso accade in questi casi, il passaparola ha contribuito ad acuire il caos e il disordine. Con il passare dei minuti, la versione raccontata da un ragazzo all'altro ha assunto sempre più toni sensazionalistici. E surreali. Quella che andava per la maggiore era che i due stranieri avessero invitato i minorenni a giocare ad una partita alla PlayStation, per poi improvvisamente aggredirli. A mutare, a seconda di chi raccontava, era il luogo dell'aggressione qualcuno assicurava che fossero stati aggrediti all'interno dell'abitazione, altri in mezzo alla strada , ma soprattutto la presunta "arma" utilizzata. Come nel gioco del telefono senza fili che praticano i bambini, si è passati da un manico di scopa ad una mazza ferrata, fino ad un mattone che avrebbe addirittura rotto una mano ad uno dei due quindicenni e addirittura una katana, probabilmente un collegamento mal riuscito con l'origine asiatica dell'arma (giapponese e non cinese). Sebbene fantasiosa, tali ricostruzioni hanno iniziato a diffondersi tra i giovanissimi, contribuendo ad acuire la rabbia di molti di loro nei confronti dei due stranieri, rimasti rintanati per più di un'ora alle spalle del cancelletto.
Una scena ripresa da diversi telefonini e che è finita immediatamente sui social network, complice una contemporanea festa privata che si stava tenendo all'ultimo pianto di un locale dall'altra parte del marciapiede e per la quale in tantissimi erano ancora in fila per entrare, divenuti spettatori non paganti dell'episodio. Ambulanze, tuttavia, non ne sono mai arrivate, così come feriti all'ospedale. Ad intervenire sono state invece polizia e carabinieri i cui agenti e militari, armati di tanta pazienza, sono riusciti a riportare la calma, piazzandosi davanti al cancelletto e facendo pian piano disperdere la folla
Alla fine dunque né feriti, né denunciati. A rendere allarmante l'episodio, piuttosto, è diffondersi anche a Latina di quella che viene definita comunemente come subcultura "maranza", giovani che si muovono in gruppo per importunare passanti, cittadini e coetanei, che spesso riprendono le proprie bravate per pubblicarle sui social e che rendono sempre più labile il confine tra bulli di quartiere e potenziali delinquenti.
 

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