Made in Italy, formaggi certificati nei menù. Il ministro Lollobrigida: «Nessun obbligo»

L'Associazione formaggi italiani Dop e Igp e la Federazione italiana pubblici esercizi Confcommercio hanno siglato un protocollo per promuovere due settori-chiave del Made in Italy: i formaggi certificati, primo comparto del Dop italiano e la ristorazione

Il ministro Lollobrigida presente al Cibus, benedice il patto per promuovere i formaggio italiani nei menù dei ristoranti
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Mercoledì 8 Maggio 2024, 17:19

Un accordo per valorizzare e tutelare, attraverso i ristoranti, il formaggio italiano. L'Associazione formaggi italiani Dop e Igp (Afidop) e la Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) - Confcommercio a Parma durante il Cibus International Food Exhibition, i il Salone dell'alimentazione del Made in Italy, hanno siglato un protocollo per promuovere due settori-chiave della produzione nostrana: i formaggi certificati, primo comparto del Dop italiano con un valore al consumo di 8,6 miliardi, e la ristorazione che ne vale 92 di consumi. Con questo obiettivo Fipe e Afidop hanno lanciato le prime linee guida per i menù dei ristoranti italiani.

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Le indicazioni mirano a migliorare la denominazione, la descrizione e le indicazioni sulle modalità di conservazione dei 21 formaggi nostrani DOP e IGP.

L'incontro

«Valorizzare i formaggi Dop e Igp nella ristorazione significa garantire ai consumatori la possibilità di apprezzare anche fuori casa prodotti unici e di alta qualità, frutto di secolari tradizioni», sottolinea Antonio Auricchio, presidente di Afidop. Per Aldo Mario Cursano, vicepresidente vicario di Fipe-Confcommercio, con le linee guida «non solo daremo ai titolari di pubblici esercizi gli strumenti idonei per dotarsi di prodotti di alta qualità, ma anche ai consumatori la certezza di consumare cibo eccellente e di provenienza certificata».

Presente  anche il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida che ha commentato il patto così: «Il formaggio italiano è un bene prezioso. Più crescono il prezzo e il valore, e più tutta la filiera del formaggio riesce a essere valorizzata. Tradotto: stipendi più alti, prezzo del latte più alto, economia che cresce». Ma non sarà legge seguire le linee guida e inserire i formaggi nei menù: «Non c'è bisogno di renderlo obbligatorio. Lo Stato deve sollecitare alcune iniziative di sistema, deve mettere insieme legittimi interessi per dare di più alla propria nazione», ha detto il ministro, negando «queste chiacchiere e fake news che giravano sull'obbligatorietà del formaggio nei menu». Anche se l'intesa attualmente riguarda Afidop e Fipe, «anche le altre sottoscriveranno analogo documento», assicura Lollobrigida.

Il protocollo arriva nel giorno dell'inaugurazione di Cibus, che riempirà i padiglioni di Fiere di Parma fino al 10. Al convegno inaugurale, oltre a Lollobrigida, hanno partecipato anche il ministro delle Imprese Adolfo Urso e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.

«Qui è l'eccellenza sia per la produzione, l'alimentazione, capofila del made in Italy nel mondo, sia per l'espressione di un territorio unico e peculiare con un sistema fieristico che è un orgoglio per il nostro Paese, che quest'anno presenta nuovi prodotti, molto innovativi, e che segna la vera ripartenza dopo gli anni del cigno nero, della pandemia e purtroppo anche della guerra fra Russia e Ucraina, che perdura», ha detto il ministro Urso.

Il Made in Italy: un settore in crescita

La ventiduesima edizione di Cibus registra numeri record: 3 mila marchi, oltre 1000 novità di prodotto, circa 3 mila top buyer da tutto il mondo.

E arriva mentre il 94% degli italiani considera il Made in Italy uno dei baluardi dell'italianità nel mondo e un caposaldo dell'economia, grazie all'export che ha superato i 53 miliardi di valore nel 2023. È quanto emerge dalla ricerca Federalimentare-Censis, presentata durante l'esposizione alimentare. L'industria alimentare, secondo lo studio, fattura 193 miliardi crescendo del 31,3% in dieci anni (2013 - 2023), periodo in cui le oltee 60 mila imprese di questo settore sono cresciute dell'1,5%.

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