Reggio Calabria, sequestrati 10 kalashnikov. Il procuratore Roberti: preparavano attentato

Il procuratore antimafia Roberti (Foto LaPresse)
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Lunedì 31 Marzo 2014, 14:32 - Ultimo aggiornamento: 1 Aprile, 15:39
Un arsenale composto da dieci kalashnikov, due mitragliette e cinque pistole stato trovato dai finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria all'interno di un'auto guidata da un incensurato fermata nella piana di Gioia Tauro. Secondo il procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, le armi avrebbero potuto essere utilizzate per un attentato ad un obiettivo istituzionale. La scoperta delle armi, di cui scrivono alcuni giornali, è stata fatta durante un normale controllo operato dalla Guardia di Finanza. Erano nel bagagliaio di una vettura controllata a Rizziconi. Il conducente è stato arrestato e gli investigatori stanno indagando su di lui per accertare eventuali contatti con esponenti delle cosche di 'ndrangheta del reggino.



Il procuratore Dda Roberti. «Vedo i fatti. La situazione in Calabria è di massimo allarme, come è accaduto già nel 2010: la 'ndrangheta è pronta a colpire». Lo dice il Procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, in merito al piano della 'ndrangheta di un attentato a uomini dello Stato e al sequestro di una vera e propria santabarbara fra Rizziconi e Gioia Tauro. «Il sequestro di armi micidiali che è stato effettuato -spiega Roberti- è un gravissimo segnale di allarme, perchè dimostra la capacità delle 'ndrine di riorganizzarsi nonostante i duri colpi subiti negli ultimi anni e di programmare attentati verosimilmente a danni di esponenti istituzionali, e in particolare di magistrati». «È necessario -rimarca il procuratore nazionale antimafia- un urgente approfondimento della questione anche a livello di Comitato nazionale di ordine e sicurezza, per verificare anche l'adeguatezza delle misure di tutela disposte per i magistrati calabresi».



La presidente Rosy Bindi. «L'allarme del Procuratore Cafiero De Raho sui rischi di una nuova offensiva di tipo militare delle 'ndrine calabresi non va sottovalutato». Lo dichiara Rosy Bindi, Presidente della Commissione Antimafia. «Occorre garantire - aggiunge - tutti gli strumenti che servono alla sicurezza degli uomini e delle donne che sul territorio assicurano il rispetto della legalità e contrastano con grande determinazione vecchi e nuovi poteri criminali». « Dalla prossima settimana - annuncia Bindi - la Commissione Antimafia sarà in ogni provincia della Calabria per dare un segnale di unità e di concreto sostegno ai magistrati e delle forze dell'ordine che stanno conducendo indagini rilevanti contro la 'ndrangheta. Non possiamo permettere alcun arretramento dello Stato». «Negli ultimi anni si sono registrati risultati davvero significativi, che hanno dimostrato come la mafia calabrese non sia invincibile e - conclude - hanno dato più forza alle tante realtà civili e sociali che si battono per una Calabria libera dalla violenza e dai condizionamenti della criminalità organizzata».
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