Ma anche le «implicazioni politico-diplomatiche» sono state tenute in considerazione, ha specificato il portavoce della procura Martin Steltner. Il caso dell'arresto del giornalista della prima all-news araba aveva suscitato clamore in tutto il mondo. Mansour, che ha anche un passaporto britannico, era stato condannato in contumacia da una corte de Il Cairo nel 2014 a 15 anni di carcere perchè avrebbe partecipato alla tortura di un avvocato. Una sentenza controversa, come tante altre emesse dalla giustizia egiziana. Contro il giornalista la procura cairota avrebbe anche altri capi di accusa pendenti, tra cui incitazione alla violenza e all'omicidio. In Germania già nel gennaio del 2015 i ministeri degli Esteri e della Giustizia erano finiti nel mirino dei critici per non aver ravvisato elementi critici nel mandato di cattura spiccato per Mansuor. Nonostante la stessa Interpol avesse messo in guardia dalla violazione di alcune linee guida per una sospetta motivazione politica della condanna.
Dubbi avevano suscitato anche le modalità dell'arresto, avvenuto prima della partenza per il Qatar, dove ha sede la centrale di Al Jazeera.
Mansour era venuto in Germania una settimana fa per realizzare una puntata live del suo programma settimanale 'Bi La Hudud' (Senza confini). Perchè, se l'ordine di arresto era stato ritenuto valido, le autorità non lo avevano fermato al suo arrivo?, ci si chiede oggi.
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