Accumoli, frazioni delocalizzate: le opere affidate a progettisti reatini

Il rendering di Libertino e Fonte del campo
di Giacomo Cavoli
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Giovedì 31 Agosto 2023, 00:10

RIETI - Il “Modello Accumoli” per ridisegnare da zero tre frazioni di Accumoli - Fonte del Campo, Libertino e San Giovanni - danneggiate dal sisma del 24 agosto 2016. È la ricostruzione condivisa tra progettisti e associazioni di cittadini, messa in atto dal gruppo di lavoro guidato dall’architetto ed ex vicesindaco del Comune di Rieti, Stefano Eleuteri, affiancato dai due ingegneri Lavinia Vulpiani e Massimo Simeoni e dal geometra Federico Formichetti che, già progettisti del piano regolatore di Accumoli, sono stati incaricati dal Comune di individuare le nuove aree dove poter edificare i tre centri abitati. Un lavoro che ha portato alla nascita di un modello applicabile in future situazioni di ricostruzioni post-emergenza, portato avanti insieme all’équipe comunale guidata dall’architetto Dario Secondino e ai due architetti dell’Ufficio speciale ricostruzione, Maria Grazia Gazzani e Arianna Brunelli.

Il luogo. Primo passo, l’individuazione di nuove porzioni di terreno su cui edificare i tre centri abitati che, in origine, si trovavano nella parte del territorio del Comune di Accumoli maggiormente interessato da frane e rischio idraulico.

Delocalizzazione che ha portato alla decisione di unificare in un unico, nuovo abitato le due frazioni di Fonte del Campo e Libertino (individuando un’area di tre ettari contigua a quella originaria) e a delocalizzare a un chilometro e mezzo da Accumoli, in uno spazio di un ettaro e mezzo, il paese di San Giovanni.

Le procedure. L’aspetto più innovativo del processo di ricostruzione delle tre frazioni è la nascita del “Modello Accumoli” per discutere, insieme a cittadini e associazioni, su quale volto e funzioni assegnare ai nuovi insediamenti. «Il piano attuativo di ricostruzione dei due nuovi centri abitati di Fonte del Campo e Libertino è stato redatto attraverso un percorso partecipativo, che ha visto la partecipazione attiva delle associazioni dei proprietari degli immobili colpiti dal sisma, coinvolti in un confronto costante e dialettico fatto di incontri periodici formali e informali - spiega Eleuteri a Il Messaggero. - La ricostruzione è dunque il risultato di un continuo contatto e confronto tra progettisti, associazioni, ufficio tecnico e ha beneficiato anche degli studi e dei lavori condotti dall’università “La Sapienza”».
Progettazione svoltasi in tre fasi: «La prima è stata incentrata sull’informazione e il confronto, consentendo di sviluppare la contaminazione culturale dei progettisti con le associazioni e i singoli cittadini, attraverso documenti fotografici, aneddoti e memorie dei luoghi e delle persone che li abitavano - prosegue Eleuteri - poi si è passati alla condivisione delle carte e dei materiali progettuali preliminari per ottenere i pareri preventivi da parte delle associazioni, utili a indirizzare le scelte di progettazione urbanistica. La terza e ultima fase è stata quella della pianificazione, durante la quale l’amministrazione comunale di Accumoli e il commissario, supportati dai tecnici incaricati, hanno comunicato le scelte progettuali e sottoposto alle associazioni i principali contenuti dei piani, prima della loro adozione formale da parte del consiglio comunale».

Lo stato dei lavori. A che punto sono i lavori di ricostruzione delle frazioni? Per Fonte del Campo e Libertino sono in fase d’appalto le opere di urbanizzazione approvate dal Comune di Accumoli, che avranno un costo di circa quattro milioni di euro e dovrebbero terminare entro la prima metà del 2024, dando poi il via libera alla costruzione delle case antisismiche a favore dei circa 300 potenziali abitanti. Per San Giovanni, invece - individuata l’area per i circa 80 abitanti e redatte le bozze di progettazione - è in atto il confronto con la popolazione già attuato per Fonte del Campo e Libertino. Qui, una volta conclusa la partecipazione “dal basso”, le prime opere di urbanizzazione avranno un costo di due milioni di euro.

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