Eredità Angiolillo, gioielli scomparsi: chiesti tre anni per il figlio di donna Maria

Eredità Angiolillo, gioielli scomparsi: chiesti tre anni per il figlio di donna Maria
di Marco Carta
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Mercoledì 20 Settembre 2017, 08:01 - Ultimo aggiornamento: 23:16

Un tesoro milionario scomparso nel nulla. Gioielli e diamanti che si sono volatilizzati dopo la morte di Maria Angiolillo, la «regina» dei salotti romani. Un patrimonio di inestimabile valore, che sarebbe stato sottratto ai legittimi eredi, i diretti discendenti del senatore ed editore Renato Angiolillo. E' questa l'ipotesi del pm Loredana Carrillo, che ieri, in una delle ultime udienze del processo sul tesoro Angiolillo, ha chiesto la condanna a 3 anni di reclusione per Marco Bianchi Milella, figlio della Angiolillo, accusato di appropriazione indebita, e a 4 anni del gioielliere svizzero Herve Louis Fontaine.

Per la procura, Bianchi Milella, nato da una precedente relazione di Maria Girani Angiolillo, si sarebbe appropriato dei preziosi. Mentre Fontaine, accusato di ricettazione, lo avrebbe aiutato nella vendita a terzi dei gioielli. Collane e bracciali di inestimabile valore, di cui si sono perse le tracce, fra cui spicca il celebre The Prince Diamond, il diamante rosa griffato Van Cleef & Arpels, che nel 2013 è stato venduto a New York dalla famosa casa d'aste Christie's per 40 milioni di dollari. Alla morte di Renato Angiolillo, nel 1973, la donna era stata designata custode affidataria dei beni. A lei era stato lasciato in eredità il villino di piazza di Spagna, mentre i gioielli sarebbero dovuti tornare nelle disponibilità degli eredi legittimi, in funzione della legge dell'epoca. Però quando il 13 ottobre 2009 si spense la «Regina dei Salotti», insieme a lei si volatilizzò anche la collezione dei preziosi, stimata 100 milioni di euro. Ad appropriarsene il figlio Marco Bianchi Milella, che ora si trova sotto processo anche per evasione fiscale, per non aver mai denunciato al fisco i proventi dalla vendita.