Reati fiscali, arrestato mister Trony
Accusato di maxi evasione di Iva

Reati fiscali, arrestato mister Trony Accusato di maxi evasione di Iva
di Valentina Errante
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Giovedì 12 Dicembre 2013, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 15:51
Fatture false e un’evasione di Iva che raggiunge dieci milioni di euro in soli due anni.

E’ finito in manette Alessandro Febbraretti, 47 anni, amministratore e legale rappresentante della società Gruppo Edom spa e patron della catena commerciale Trony a Roma. La holding, collegata a quattordici controllate, gestisce il marchio dei negozi di elettrodomestici e tutti i punti vendita della Capitale. Ieri gli uomini del nucleo di polizia valutaria, guidati dal generale Giuseppe Bottillo, hanno messo i sigilli a un appartamento in via della Stelletta, in pieno centro, e ad altri due immobili, uno in via Tarquinio Prisco, l’altro in via Appia Nuova. Poi, auto e moto di pregio. Un sequestro per un’evasione di imposte che complessivamente, secondo la procura di Roma, «supera i venti milioni di euro, cui devono essere sommati sanzioni (pari al cento per cento della somma) e interessi». Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal pm Stefano Fava, sono state avviate circa un anno fa dall'ufficio antifrodi dell'Agenzia delle entrate. Un giro di fatture per operazioni inesistenti nei confronti delle controllate avrebbe consentito a Fabbraretti di sottrarsi al fisco.



LE INDAGINI

A suscitare i sospetti dell’Agenzia delle entrate erano state alcune criticità, ma soprattutto l’indicazione nella dichiarazione Iva della Gruppo Edom spa di acquisti per importi superiori rispetto ai costi esposti in bilancio. «Dai primi esiti dei controlli - si legge nell’ordinanza - si è confermato un quadro di diffuse irregolarità fiscali, commesse dalle società facenti capo a Fabbraretti». La Gruppo Edom spa emetteva fatture false alle società controllate per poi correggerle con le note di credito altrettanto false.

Scrive il gip Giulia Proto nell’ordinanza: «E’ emerso un utilizzo sistematico, negli anni 2009-2010, da parte delle società oggetto di controllo, di fatture per operazioni inesistenti formalmente emesse dalla società Gruppo Edom spa ma non registrate dalla stessa che, confluite nelle dichiarazioni Iva annuali delle altre società del Febbraretti, hanno contribuito alla creazione artificiosa di fittizi crediti Iva per importi milionari in capo a queste ultime». Un meccanismo che, per gli inquirenti, sarebbe servito «per neutralizzare i debiti Iva relativi alle operazioni attive e per effettuare, assai verosimilmente, indebite compensazioni di debiti erariali, contributivi e assicurativi riferiti alle prestazioni rese dai dipendenti e dallo stesso Febbraretti».

Così sarebbero stati creati fittizi crediti Iva per importi milionari.



LE CONTESTAZIONI

Dal controllo di otto società del gruppo «sono emersi gravi indizi di colpevolezza». Oltre alle fatture false sembrano «caratterizzarsi numerosi artifici contabili che - scrive il gip - sembrerebbero preordinati esclusivamente a gonfiare il debito nei confronti del Gruppo Edom e a giustificare i trasferimenti di fondi effettuati nei confronti dello stesso». E il gip conclude: «L'entità dell'evasione delle imposte rende altamente probabile la reiterazione» degli illeciti.

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