Aldo Moro, inaugurato un archivio digitale a Torrita Tiberina (Rm) grazie al lascito di Mario Medici

Il fondo archivistico è stato donato al Comune dalla figlia del professore Medici, perito grafologo del Tribunale di Roma, che fu incaricato dell’analisi delle lettere durante la sua la prigionia e dei comunicati delle Brigate Rosse

Aldo Moro, inaugurato un archivio digitale a Torrita Tiberina (Rm) grazie al lascito di Mario Medici
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Lunedì 13 Maggio 2024, 14:42 - Ultimo aggiornamento: 18:05

A Torrita Tiberina, nella Valle del Tevere, è sepolto l’ex Presidente del Consiglio Aldo Moro. Nel borgo della Città metropolitana di Roma Capitale, amato da Moro, a 46 anni dalla sua scomparsa è stato inaugurato l'archivio digitale Me.Mo. (Medici – Moro) grazie al lascito del professor Mario Medici, perito del Tribunale di Roma incaricato dell’analisi dei comunicati delle Brigate Rosse rilasciati nei mesi della prigionia dello statista.

Lo spazio Me. Mo. sarà visitabile dal lunedì alla domenica dalle 9.00 alle 12.00. Per informazioni consultare il seguente sito.

Mattarella rende omaggio ad Aldo Moro in via Caetani, la deposizione della corona di fiori

La commemorazione

Presenti all’evento il vicesindaco della Città Metropolitana di Roma, Alessandro Romoli, il Presidente della Provincia di Viterbo Francesco Bigiotti e, per il Quirinale, Francesco Saverio Garofani, Consigliere per gli Affari del Consiglio Supremo di Difesa.

Dopo l’omaggio alla tomba di Moro, con la deposizione della corona, e la Santa Messa nella Chiesa di San Tommaso, le rappresentanze istituzionali sono stati accolte dalla Sindaca del Comune di Torrita Tiberina Rita Colafigli proprio nello spazio Me. Mo.per una visita interattiva.

L'archivio: come nasce

L’allestimento, ideato dall’architetto Franco Orsini, nasce con l’intento di istituire uno spazio di approfondimento dedicato alla figura di Aldo Moro e al suo rapporto con il luogo dove è stato sepolto e dove aveva un’abitazione condivisa con la famiglia; l’occasione è nata grazie al lascito Medici, un fondo archivistico donato al Comune di Torrita Tiberina dalla figlia del prof. Mario Medici, perito grafologo del Tribunale di Roma, che fu incaricato dell’analisi delle lettere durante la sua la prigionia e dei comunicati delle Brigate Rosse.

Dalle Brigate Rosse agli articoli sulla prigionia 

Nell’archivio si può ritrovare un’ampia gamma di testimonianze: gli appunti di analisi linguistica sui comunicati delle Brigate Rosse, i ritagli di giornale, gli approfondimenti sui gruppi extra parlamentari, le pubblicazioni e volantini provenienti da terroristi e fiancheggiatori fino ai dattiloscritti di Medici su Barbara Balzerani. Nello stesso tempo, sono rinvenibili approfondimenti sull’idioma giornalistico usato per parlare della prigionia di Moro e i manoscritti originali in cui Mario Medici riporta parti salienti delle sue lettere.

Gli obiettivi

Il percorso di visita intende svelare ed approfondire, grazie a produzioni video e tecnologie interattive, tre grandi temi: la storia del borgo di Torrita Tiberina, fruibile attraverso uno sliding monitor che abilita all’attivazione sensorizzata dei contributi video; il lascito Medici, anch’esso digitalizzato e consultabile attraverso un leggio touch screen su tre grandi aree tematiche come il terrorismo, il caso Moro, la politica italiana e, da ultima, una video biografia dedicata ad Aldo Moro, consultabile in una postazione interattiva caratterizzata da due monitor touch, tramite i quali è possibile esplorare gli argomenti chiave legati alla vita e al pensiero dello statista.

Nell’ultima sala è stata allestita un’area di consultazione con vari arredi che consentono di accedere ai documenti originali e ai locali della biblioteca comunale.

«Per tanti anni questi materiali sono stati in un armadio, ma finalmente, grazie al lavoro dell’archivista Patrizio Gianferro siamo riusciti a finanziare un bel progetto di allestimento e valorizzazione - ha commentato la sindaca di Torrita Tiberina Rita Colafigli -. Abbiamo già contattato la Direzione Centrale degli Archivi per un riconoscimento del Fondo e per la sua la messa in rete». È partita proprio da una sua iniziativa, infatti, la proposta del progetto per il bando Luoghi della Cultura della Regione Lazio che ha finanziato l’iniziativa.

Il percorso di visita, con una chiara vocazione didattica, è naturalmente rivolto alle scuole di tutta l’area metropolitana di Roma, ma anche a studiosi di questo particolare periodo storico. Anche visitatori e turisti dell’area sono invitati a partecipare, attraverso la quale possono scoprire le origini antichissime del borgo e conoscere un momento importante della storia italiana più recente, con inediti punti di vista relativi ad uno dei suoi più autorevoli protagonisti.

La valorizzazione di tale patrimonio di conoscenze è stata affidata alla società Space del gruppo Ett, industria digitale creativa, che ha poi curato anche l'allestimento di uno spazio di approfondimento multimediale all'interno di Palazzo Savelli.

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