Roma, il barista del pub assaltato dopo il derby: «Siamo intervenuti per evitare il peggio»

Gonario Fiore, che saltuariamente lavora come barista al “Cloverpub” di viale Angelico, racconta quello che è successo: gruppo di violenti ha assaltato il locale

tracce di sangue davanti al pub dove è stato accoltellato un tifoso romanista
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Giovedì 18 Gennaio 2024, 14:10

I colori indistinguibili, seppur tutti e quattro avessero il volto coperto, per lui non lasciano adito a dubbi: «Erano tifosi laziali, si capiva benissimo dai colori che portavano addosso». Per Gonario Fiore, che saltuariamente lavora come barista al “Clover pub” di viale Angelico, gli uomini entrati nel locale dopo il Derby erano tifosi biancocelesti. E hanno colpito alla cieca gli “avversari” romanisti. Mentre le indagini della Digos sono solo all’inizio, l’uomo prova a spiegare (anche se una spiegazione difficilmente si potrà dare) quanto accaduto. «Ho saputo che già nel pomeriggio, intorno al pub, si era visto un gruppo di ragazzi che girava - ricorda il signor Gonario - poi questi quattro sono entrati, incappucciati, e hanno iniziato a distruggere quello che c’era dentro al locale e a colpire questa persona che ha poi detto che erano in possesso di cacciaviti e da quello che so io non erano coltelli». Il “Cloverpub”, come già detto, è un locale dove si ritrovano i tifosi romanisti. «Evidentemente questi dopo la partita, dopo un bel po’ perché era da poco trascorsa la mezzanotte hanno aspettato, a mio avviso, per poter agire e fare quello che volevano fare perché questo comunque è il pub dei romanisti».

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Il titolare del locale non è in pericolo, «è stato colpito al fegato ma ci ho parlato, sta bene», prosegue Fiore.

Non c’è dubbio che gli aggressori fossero laziali? «Sicuramente lo erano - prosegue - perché comunque un’aggressione del genere non può essere fatta da altre persone ed erano esclusivamente loro, perché si capiva dai vari colori che avevano addosso. il titolare quando ha visto la scena si è messo in mezzo ed è normale che difende la sua proprietà ma quelli hanno preso il sopravvento». Dentro al locale vicino a un tavolo ci sono ancora le tracce di sangue e i vetri infranti di alcune vetrine e bicchieri. «Sono rimasto sbalordito da quello che succede con le partite di calcio, dove si pensa solo a scannarsi l’uno con l’altro - conclude il signor Gonario - io sono un tifoso non della Roma né della Lazio però sentire e vedere queste situazioni è la cosa più deprimente che possa esistere al mondo».

Il Clover Pub fa presente quanto segue: «Il signor Gonario Fiore non è, né è mai stato, socio del pub, né titolare di alcuna posizione gestoria. Come tale egli non può accreditarsi come contitolare del Clover Pub, come ha fatto in precedenti dichiarazioni. Egli, inoltre, non era presente ai fatti di cui all’articolo e quindi le sue dichiarazioni su quanto avvenuto non possono che essere informazioni indirette, verosimilmente da lui raccolte nel quartiere e autonomamente rielaborate».

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