Furti di auto, così fanno sparire i pezzi: da Roma a Civitavecchia fino a Marsiglia le rotte dei “predoni”

Il racconto di Andrea: "La mia Range è in vendita in una concessionaria in Giordania, non posso riaverla"

Furti di auto, così fanno sparire i pezzi: da Roma a Civitavecchia fino a Marsiglia le rotte dei “predoni”
di Alessia Marani
4 Minuti di Lettura
Sabato 23 Marzo 2024, 08:41 - Ultimo aggiornamento: 08:42

Furti d'auto e furti di pezzi d'auto. Il crimine diventa un affare transnazionale che non si ferma ai confini di Roma o del Lazio. Le indagini della Polizia stradale testimoniano le rotte seguite dai predoni delle quattro ruote verso il cuore dell'Africa o sulle direttrici balcaniche dell'Est europeo, passando per la Grecia e la Bulgaria, fino ai Paesi del Medio Oriente. Ma nel mezzo c'è un mondo fatto di batterie di ladri sempre più specializzati, affaristi e mediatori, falsari, talpe ben oliate nei porti o ai confini, e ricettatori finali. E ogni passaggio ha un prezzo. Spiega Deborah Montenero, primo dirigente della Polstrada a Roma: «Quando un veicolo viene rubato, tolti i casi in cui è usato per compiere rapine o altri delitti, nella quasi totalità dei casi è destinato al riciclaggio, soprattutto internazionale». L'auto viaggia abbinata a una documentazione coerente, ma falsa.

Roma, boom di furti sulle auto: ricambi cari e introvabili. Colpito anche il calciatore Luca Pellegrini

FALSARI

A dicembre indagando su una banda di topi d'auto e spacciatori a Nettuno, gli agenti scoprono una montagna di carte di circolazione in bianco facenti parte di un grosso lotto trafugato dalla Motorizzazione civile di Enna, in Sicilia, nel 2014. «In certi casi i documenti vengono creati ex novo ma è una circostanza - continua Montenero - riservata ai veicoli di altissima gamma perché ha un costo per le organizzazioni più elevato».
Il prezzario della batterie che agiscono su Roma, stando a investigatori di lungo corso è ben definito: chi ruba una Panda nuova (tra le più "gettonate") si assicura un guadagno immediato tra i 700 e gli 800 euro. La tariffa sale a seconda dei modelli fino a 5mila euro per un'auto che ne vale 100mila. Un affare decisamente redditizio. Con 2/3mila euro una vettura viene spostata verso l'Est. Mentre l'intera operazione che comprende il passaggio del veicolo in nave, sistemato nei container ben coibentati, può variare tra i 10 e i 15mila euro. «Abbiamo intercettato macchine rubate a Roma ferme nel porto di Genova pronte per essere imbarcate in Nord Africa, ma anche a Civitavecchia dirette nell'Europa dell'Est.

Abbiamo accertato transiti in Turchia e persino in Azerbaijan», aggiunge la dirigente di polizia. In un container da 12 metri fanno entrare tre Range Rover. Al porto di Marsiglia, in Francia, sono state recuperate trenta vetture che avevano viaggiato con targa italiana falsa fino a Ventimiglia, poi sostituite da altre francesi, ugualmente taroccate. Per la staffetta gli autisti intascano dai 500 ai 1000 euro. In Germania è stato arrestato un faccendiere che si occupava delle reimmatricolazioni. In Africa vanno soprattutto i Suv, specie quelli della Bmw e dell'Audi. Le ultime indagini dei poliziotti romani portano quasi sempre là, in particolare in Malawi, Senegal e Nigeria.

Roma, la banda "che smonta" colpisce ancora: portati via i pezzi da 3 auto. È caccia ai malviventi


Le rotte una volta prerogativa delle vetture ora sono percorse anche dai pezzi di ricambio rubati, «complice la Crisi del Canale di Suez e il rincaro che li rende ricercatissimi». Se le auto vengono fatte "decantare" qualche giorno dopo il furto per verificare che non abbiano satellitari collegati, i ricambi sono stoccati in depositi o terreni di campagna. Racconta Andrea, che lavora per un autonoleggio: «Mi hanno rubato la Range Rover a maggio. Quest'auto ha una centralina collegata a una App che io ancora controllo. Ebbene - dice - emette un segnale quando fa carburante o attiva il climatizzatore. Il satellite me la dà, dopo mesi di silenzio e un viaggio via mare di migliaia di chilometri, in vendita in una concessionaria di Amman, in Giordania. Ho visto l'annuncio ed è la mia. Non posso fare niente perché non c'è un accordo internazionale per il recupero, allora io per dispetto quando la fanno uscire in prova aziono improvvisamente l'aria calda e fredda. E così non la vendono per quel "guasto"...». Il prezzo di vendita della sua Range Rover? Circa 78mila dinari locali, in pratica 100mila euro, il prezzo di mercato in Italia. Recuperarla? Per la Stradale che aggiorna gli accordi di collaborazione internazionali in continuazione «non è impossibile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA