Tutti zitti, sul bus c’è l’autista con l’auricolare

di Raffaella Troili
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Mercoledì 1 Marzo 2017, 00:12 - Ultimo aggiornamento: 00:23
A voi tranquillizza che 
l’autista del vostro bus
si agiti al cellulare mentre guida
nel traffico? Con auricolare, eh

@UgoQuinzi

Va bene, non parlare al conducente. Ma il conducente avoja se parla. Paola è un po’ che ci fa caso. Prima sul 90 dalla Stazione Termini. Poi sull’80 verso la Nomentana. Gli autisti a bordo dei bus che girano in città, sono tutti muniti di auricolare e sono perennemente al telefono. Attenta ascoltatrice, come tante donne che aspettano il momento giusto per chiedere un’informazione, ha notato che quasi mai le conversazioni sono di lavoro, piuttosto private. E soprattutto che è diventato pressoché impossibile interagire con l’uomo al volante. Quelle cuffiette sono una sorta di schermo invisibile tra lui e i viaggiatori, così la vecchietta che cammina piano piano è inutile che strilla “Aspetta, aspetta a chiudere le porte”, l’autista non sente chi deve scendere ma arranca tra la folla, oppure si è semplicemente distratto o sbagliato. Anche chiedere un’informazione è difficile: Paola ha sempre la sensazione di disturbare il conducente che sta parlando degli affari suoi, con la fidanzata o chissà. «Se sei in difficoltà, temi di aver sbagliato, non sai che fare. Non hanno mai tempo per te». Quanti automobilisti e scooteristi stanno al telefono con o senza auricolare, dirà qualcuno? Certo, ma non portano in giro una sessantina di persone, non hanno la responsabilità di così tante vite. Il lavoro sarà pure pesante, il traffico romano mette a dura prova, i viaggiatori poi stanno sempre a lamentarsi. Ma distaccarsi completamente dall’abitacolo alle spalle (spesso carro merci) rischia di essere pericoloso. In caso di malori, liti, risse, chi ha il coraggio di disturbare il conducente?
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