Narni, il corso di Scienze dell'investigazione continua ad attirare. Studenti sempre più integrati

Narni, il corso di Scienze dell'investigazione continua ad attirare. Studenti sempre più integrati
di Francesca Tomassini
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Mercoledì 6 Marzo 2024, 09:37 - Ultimo aggiornamento: 12:39

NARNI Università e territorio: un matrimonio che dura. Integrazione sempre più stretta fra i fuori sede e la comunità narnese. Tanti studenti anche fra i volontari della Corsa all'Anello. «Si - conferma il priore del terziere Mezule, Samuele Nevi - abbiamo diverse studentesse che vengono a servire in taverna. Principalmente perchè si divertono, magari portate dalle amicizie che hanno stretto vivendo qui. Qualcuno si è presentato anche autonomamente, forse per ampliare il proprio giro. E poi è una bella occasione di conoscere l'anima più verace dei narnesi e della città». «La corsa - spiega il priore di Santa Maria Marco Matticari - è un evento che per tutta la sua durata stravolge completamente la città, i ragazzi e le ragazze che studiano qui sono sicuramente incuriositi ma non solo. Penso che il fatto di voler essere parte di una cosa che coinvolge così tante persone, attività, istituzioni, sia il segno di voler entrare davvero in contatto con la realtà che li circonda. E questo è molto bello». Un processo iniziato nel 2006, quando nella città dell'anello è arrivata la facoltà di Scienze per l'investigazione e la sicurezza, che oggi ha ha radici robuste. «Da qualche anno - conferma Maria Cristina Angeli dell'associazione Minerva - li ingaggiamo anche per fare le guardianie alle mostre d'arte durante il festival Tracce. La cosa importante è che si sentono davvero parte del tessuto sociale della città». Senso di appartenenza. «Ho iniziato a servire in taverna due anni fa - racconta Alessandra - tutto è iniziato per caso. Perchè i locali della mensa universitaria per il periodo della festa avrebbero ospitato la taverna serale. Mi sono sentita da subito coinvolta, c'è un senso di appartenenza fortissimo, che ti contagia. Alcuni colleghi fuorisede come me, hanno fatto anche il battesimo del terziere, io spero di poterlo fare quest'anno». Un clima che paga, anche in termini numerici. «Rispetto al numero degli iscritti - spiega Stefano Brancorsini, delegato del rettore per la sede di Terni e strutture distaccate e direttore del polo scientifico didattico di Terni - i numeri fluttuano leggermente ma si mantengono piuttosto alti. Soprattutto sulla magistrale che ha valori superiori a cento immatricolati. Diciamo che insieme alla triennale, ci aggiriamo sugli 800-900 iscritti. Valore aggiunto rispetto all'offerta didattica - continua - è proprio il contesto, l'ambiente. Raccolto, familiare, in cui i ragazzi, quasi tutti residenti nel centro storico, riescono a integrarsi velocemente».

Francesca Tomassini
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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