L’idea prende forma. Un pezzo alla volta, partendo dal basso e salendo verso l’alto. Dies Natalis, la nuova Macchina di Santa Rosa ideata da Raffaele Ascenzi, inizia a essere plasmata. Il costruttore Vincenzo Fiorillo, insieme al figlio Mirko e alla sua squadra, sta andando verso la rifinitura delle primissime parti.
La conferma arriva sia da Ascenzi che da chi sta mettendo le ali alla sua idea. «Alcune parti sono state già realizzate». Mirko Fiorillo poi illustra nel dettaglio il punto della situazione. «Ora dobbiamo procedere con la rifinitura - dice - ma il lavoro sta andando alla grande. Siamo già partiti perché i tempi stringono. Il traliccio, per la parte della base è, in fase di realizzazione. Contiamo di finirla subito dopo Pasqua. Sempre per quanto riguarda la base, stiamo anche finendo alcune statue, perché partiamo dal basso a salire. Poi andremo in officina, dove verranno assemblate. Le parti allegoriche sono infatti un corpo unico con il traliccio».
Nel frattempo si inizia a ragionare anche sull’illuminazione. «Ci stiamo lavorando, l’impianto andrà inserito all’interno della Macchina. Sono tutti lavori l’uno propedeutico all’altro: sono le tre macro fasi che devono andare avanti di pari passo». Ovvero allegorico, luci e traliccio. «Per la parte impiantistica - continua Fiorillo - stiamo studiano il progetto e ordinando i materiali.
Questi infine i prossimi step. «Dopo il traliccio sulla base inizieremo con la parte superiore, quindi verificheremo se il secondo tronco si connette perfettamente con il primo. Sono cinque in totale le sezioni della Macchina. Per ora nessun problema, ma siamo solo nella fase iniziale. Fila tutto liscio come da progetto, magari saranno necessari in seguito piccoli accorgimenti, se emergeranno problematiche in corso d’opera». Intanto Raffaele Ascenzi ha realizzato un primo campione della statua di Santa Rosa. Una prova «che terrò nel mio studio - commenta - ma sarà come quella che diventerà definitiva». Come va? «Sono molto soddisfatto di tutto, sta andando tutto come dovrebbe andare».