Spopolamento nella Tuscia, sette comuni rischiano l’estinzione: a preoccupare anche l'età media sempre più alta

Da Arlena di Castro a Calcata, passando per Latera, Lubriano, Onano, Proceno e Tessennano, tutte le località a rischio

Spopolamento nella Tuscia, sette comuni rischiano l’estinzione: a preoccupare anche l'età media sempre più alta
di Luca Telli
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Lunedì 22 Aprile 2024, 06:00

Sette comuni della Tuscia rischiano di sparire nei prossimi decenni: chiusi per mancanza di residenti. Vittime da una parte della crisi della natalità, endemica nel Paese, dall'altra dall’emigrazione giovanile, fenomeno che coinvolge soprattutto gli under 25, quella fascia delle popolazione che incontra le maggiori difficoltà nel trovare un lavoro all'altezza delle proprie aspettative, o che garantisca stabilità e la possibilità di costruirsi un futuro sul territorio.

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I dati

Secondo l’Istat esiste una data in cui gli effetti dello spopolamento inizieranno a farsi vedere con maggiore forza: entro il 2041, tra 17 anni, la Tuscia potrebbe toccare i 286mila abitanti, quasi il 9% in meno degli attuali 308mila.

Numeri che fanno ancora più impressione se il confronto viene spostato di qualche anno indietro, al 2014, anno in cui la Tuscia toccò il picco di residenti: 322mila. La possibilità che in meno di 30 anni (2014 – 2041) la provincia arrivi a perdere il 12% della popolazione è un campanello dell’allarme, soprattutto, per i centri più piccoli: quelli che al primo gennaio 2024 contano meno di mille persone.

Nello specifico i comuni di Arlena di Castro (820), Calcata (913), Latera (762), Lubriano (851), Onano (884), Proceno (536), Tessennano (283, nella foto). Un quadro che potrebbe peggiorare allargandosi anche ad altri nove comuni che non arrivano a 1500 abitanti e, in tempi e con numeri differenti, anche ai comuni più popolosi. Per Viterbo infatti la proiezione passa dagli attuali da 65mila 931 abitanti a 64mila 696. Peggio rischia di andare per Soriano nel Cimino, Tarquinia (al momento il secondo comune del territorio, sceso nel 2024 sotto i 16mila abitanti) e Civita Castellana, comune che, tra quelli con maggior numero di abitanti, ha registrato negli ultimi anni i dati peggiori e che, da qui a 17 anni, potrebbe perdere oltre 2000 residenti.

L'età media

Lo spopolamento non è il solo dato a preoccupare. Insieme ad una provincia sempre più povera in termini numerici, la Tuscia dovrà fare i conti infatti con l’anagrafe ed un’età media sempre più alta. Nel 2011 i bambini fino a 4 anni erano 13.143, nel 2019 10.585, tra 15 anni potrebbero essere poco più di 9mila. Al contrario aumenteranno gli ultra 65enni. A farne le spese anche il mercato del lavoro sul quale gli effetti rischiano di vedersi ancora prima; da qui al 2030 la Tuscia potrebbe perdere fino al 6,6 per cento degli «occupabili» tra i 15 e i 64 anni, ben oltre il -5,6 della media nazionale. Una voragine che sale al 7,9 per cento tra i 30 ed i 64 anni e decresce, invece, fino a meno 2 per cento tra i 15 ed i 29. In totale 12.861 le unità in meno. Una bomba che potrebbe mettere in rischio per prima la manifattura, quindi l’artigianato e, a cascata, tutti i settori a cominciare da quelli più vulnerabili. Una bomba che neppure un aumento dei flussi migratori potrebbe essere in grado di neutralizzare.

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