Tuscia capitale della pastorizia rinasce la fiera per essere leader

Tuscia capitale della pastorizia rinasce la fiera per essere leader
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Mercoledì 19 Aprile 2017, 14:17 - Ultimo aggiornamento: 14:36
La pastorizia in mostra a Viterbo. Oltre trecento i capi di razza sarda che saranno in esposizione alla mostra interregionale di ovini, in agenda nel prossimo weekend a Bagnaia. Location dell'evento Pian del Cerro, che ospiterà il concorso che decreterà i migliori allevamenti in gara.
Con questa manifestazione, la Tuscia torna a rivendicare la propria leadership di settore: Viterbo, grazie alla forza dei numeri e al valore economico della sua pastorizia, della produzione e della trasformazione, è la provincia di riferimento del settore (seconda solo alla Sardegna). Il comparto ovicaprino del Lazio, infatti, è su scala nazionale il terzo per ordine di produzione: conta oltre 3mila aziende per un totale tra 750-770mila capi.
Viterbo domina. Nella Tuscia sono attivi 1.500 allevamenti ovini, quasi la metà del totale regionale, con una consistenza di poco inferiore ai 300mila capi e una produzione annua di latte che si aggira tra i 40/43 milioni di litri. Il settore conta una denominazione Igp (abbacchio romano) e le Dop del pecorino e della ricotta. E una fiera che celebrasse un così significativo patrimonio di biodiversità mancava da decenni, visto che le ultime iniziative promozionali degne di nota organizzate nella Tuscia risalgono ai primi anni 90. «In un trentennio dice il presidente provinciale di Coldiretti, Mauro Pacifici (foto) la nostra provincia ha vissuto cambiamenti epocali. Ciò che è rimasto uguale, e che anzi ha registrato crescita di interesse, occupazione e volumi produttivi, è la filiera ovicaprina. Siamo, per numero di capi e allevamenti, la prima zona di espansione della razza sarda da latte. Ripristinare una vetrina così prestigiosa era doveroso».
Ad aprire l'evento, il convegno di venerdì pomeriggio, sempre a Bagnaia, sulle prospettive delle razze ovine italiane. «La mostra - aggiunge Pacifici - gioverà all'intera economia provinciale. Intanto agli operatori e alle aziende del settore, poi alle strutture ricettive, della ristorazione, del sistema turistico locale, visto che sono attesi centinaia di arrivi».
Marco Giulianelli
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