Palazzo Chigi Albani, 5 milioni per il recupero grazie alla visita del ministro alla sagra delle castagne

PATRIMONIO A sin. Palazzo Chigi-Albani di Soriano nel Cimino. Sopra, il presidente Pietro Nocchi PATRIMONIO A sin. Palazzo Chigi-Albani di Soriano nel Cimino. Sopra, il presidente Pietro Nocchi
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Sabato 4 Maggio 2024, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 19:39

L’INTERVENTO

Galeotte furono le castagne. Se infatti oggi sono in arrivo la bellezza di 5 milioni di euro per Palazzo Chigi Albani, c’è da ringraziare la sagra. L’anno scorso il ministro Gennaro Sangiuliano ha fatto tappa a Soriano nel Cimino e da lì tutto è partito. A raccontarlo è il deputato Mauro Rotelli, presidente della commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera: «Con grande soddisfazione annuncio l'approvazione dello stanziamento di 5 milioni di euro per il recupero di Palazzo Chigi Albani, il più importante patrimonio architettonico di Soriano nel Cimino».

Al netto dei ringraziamenti - «al ministro della Cultura, per aver avallato questo fondamentale contributo che andrà ad impattare positivamente nella nostra Provincia» - Rotelli illustra la genesi del risultato. «L'interesse del ministro per questo gioiello architettonico - spiega - è nato durante la sua visita dello scorso ottobre, in occasione della sagra delle Castagne. Nel corso di quella giornata ho avuto il piacere di accompagnarlo, insieme al sindaco Roberto Camilli, agli assessori e agli esponenti della maggioranza, per mostrargli la bellezza di questo manufatto e per evidenziare lo stato attuale della struttura».

E ieri si è arrivati a dama. «La Conferenza Stato-Regioni ha approvato questo fondamentale finanziamento.

Si tratta non soltanto dell’ennesimo segnale di vicinanza e interesse del governo Meloni verso la Tuscia - continua - ma anche un importante passo avanti per il recupero e la valorizzazione del centro storico di Soriano nel Cimino. Palazzo Chigi Albani è infatti un elemento distintivo che rende Soriano uno dei luoghi più suggestivi della provincia». Il finanziamento, incluso nell'ambito del Piano strategico Grandi progetti beni culturali promosso dal ministero della Cultura, sarà presto formalizzato attraverso un decreto ministeriale da sottoporre alla valutazione della Corte dei Conti. «Sono fiducioso che l'organo contabile e giurisdizionale dello Stato riconoscerà il valore e l'importanza di tale intervento - conclude Rotelli - soprattutto dopo il pronunciamento positivo della Conferenza Stato-Regioni».

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