Frana, in albergo e case popolari le venti famiglie evacuate dal palazzo

Frana, in albergo e case popolari le venti famiglie evacuate dal palazzo
di Simonetta Bersani
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Domenica 21 Aprile 2024, 08:00

Ventidue famiglie, quaranta persone costrette a lasciare le proprie case. Sono gli inquilini del palazzo Bella Dormiente, al civico 22 di via don Minzoni, in buona parte già abbandonato perchè lesionato dal dissesto idrogeologico che affligge la zona a ridosso del quartiere di Santa Maria. Per loro sono state messe a disposizione una decina di stanze nel Grande Albergo Abruzzo più quattro appartamenti per l'emergenza abitativa del Comune.

LE CRITICITÀ

Le criticità che hanno portato all’ordinanza hanno visto peggiorare di mese in mese la situazione del condominio: lesioni di tipo danno leggero (minore e uguale a 2 mm) per un'estensione minore di 1/3 della superficie del fabbricato, di tipo medio-grave (minore di 2 mm e minore-uguale a 5 mm) e in talune situazioni anche del tipo gravissimo (minore-uguale a 5 mmm) per un'estensione minore di 1/3, chiaramente visibili sulle tamponature tramezzature. Inoltre: “il cedimento che coinvolge il lato nord est è particolarmente evidente, con danneggiamento di tutti i piani in elevazione, perdita di orizzontalità dei solai e malfunzionamento degli infissi”.

IL MOVIMENTO FRANOSO

L'imponente movimento franoso non si arresta e sono già un centinaio le famiglie evacuate. Fino alla scorsa settimana erano 57 i nuclei che hanno richiesto il contributo per autonoma sistemazione per complessivi 465mila euro.

Rimangono altri 500mila euro disponibili perchè, a seguito del riconoscimento di stato di emergenza, al Comune di Chieti è stato stanziato un milione per i ristori. Soldi che, però, i residenti non avrebbero ancora ricevuto. A due milioni e mezzo ammonta il finanziamento per la mitigazione del dissesto idrogeologico con cui saranno realizzate opere strutturali di contenimento. Nel frattempo i residenti consorziati nel Comitato Santa Maria, di cui è portavoce Ettore D'Orazio, hanno dato incarico allo studio dell'ing. Merlino di predisporre uno studio di fattibilità per la delocalizzazione dei palazzi. E' stata individuata un'area tra il Palasport Sandro Leombroni e l'antica chiesetta del Tricalle. «Ma saranno necessarie opere di urbanizzazione e un appoggio politico da parte del Comune per reperire finanziamenti e agevolazioni – fa presente Ettore D'Orazio – perchè è impensabile che le spese siano a carico delle famiglie. E' importante che i condomini interessati dal dissesto aderiscano al comitato – conclude - perchè in questo modo è possibile condividere informazioni e porsi nei confronti delle istituzioni come interlocutori più autorevoli e ascoltati».

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