Imprenditore e la moglie sequestrati e rapinati nella villa: caccia a quattro stranieri

Imprenditore e la moglie sequestrati e rapinati nella villa: caccia a quattro stranieri
di Alfredo d'Alessandro
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Marzo 2024, 08:26

Legati e sequestrati, picchiati con calci e pugni per costringerli ad aprire la cassaforte, minacciati con una pistola e con i coltelli, rapinati di orologi pregiati, gioielli e denaro per un valore di circa 100.000 euro: quattro ore da incubo quelle vissute fra le 21 e l’una di notte dell’altro ieri dall’imprenditore Massimo Pieragnoli, 71 anni, e dalla moglie Angela Di Giovanni, 64 anni, nella loro villa di Fara Filiorum Petri in via Madonna del Ponte. I quattro rapinatori, forse albanesi, ritenuti professionisti, sono entrati dalla parte retrostante, la più buia del perimetro della villa, hanno agito con il volto coperto da passamontagna, con guanti neri e giacconi fino a mezza gamba, tutti uguali, uno era armato di pistola, altri due di coltello, il “palo” era nel recinto che ospita la villa dell’imprenditore e quelle dei figli i quali non si sono accorti di nulla. 

Probabilmente il commando ha progettato bene il colpo, ha fatto sopralluoghi e studiato minuziosamente le abitudini della coppia. La Di Giovanni, infatti, aveva appena aperto la finestra del salotto per chiudere le serrande quando si è trovata di fronte uno dei malviventi che le ha messo una mano sulla bocca per non farla gridare ed è stata legata mani e piedi con le fascette. Il marito, che era in camera da letto, è stato a sua volta picchiato, legato e minacciato con la pistola.

Ci sono stati momenti di tensione, con la minaccia delle armi i rapinatori si sono fatti aprire una cassaforte dotata di codice e chiave: Pieragnoli è stato minacciato con la pistola, alla moglie hanno puntato un coltello alla gola: una cassaforte è stata aperta, l’altra no.

Prima di fuggire, i rapinatori hanno pulito le superfici con la candeggina per cancellare eventuali tracce e impronte ed hanno chiuso a chiave marito e moglie in bagno, sempre legati con le fascette. Era circa l’una quando i quattro si sono allontanati, complice l’oscurità e anche il fatto che dalla strada principale il cancello e la recinzione coprono la visuale ad eventuali passanti. La coppia è riuscita a liberarsi dopo circa un’ora, quando una delle fascette si è allentata, e così la donna ha dato l’allarme a uno dei figli che a sua volta ha telefonato ai Carabinieri che dalla stazione di Rapino sono arrivati in pochi minuti.

Mentre moglie e marito verso le 5 sono stati accompagnati all’ospedale di Guardiagrele per essere medicati: hanno riportato escoriazioni e sono letteralmente sconvolti. Quanto ai rapinatori è verosimile che avessero lasciato l’auto per fuggire in una piazzola della strada a scorrimento veloce, la Statale 81, che porta in direzione montagna ma anche in direzione della costa. La villa dei Pieragnoli, e altri edifici della zona, nella parte retrostante, sono accessibili da strada San Nicola, molto vicino alla Statale e dunque ad una via di fuga non monitorata. I Carabinieri, che hanno eseguito una serie di rilievi, cercano fra le immagini della video sorveglianza sulle strade l’auto usata dai malviventi per fuggire. Pieragnoli con la sua Maxplast, opera nella fabbricazione di imballaggi in materie plastiche ed è molto conosciuto a Fara Filiorum Petri. Indagano i Carabinieri del nucleo investigativo di Chieti. Coordina l’inchiesta il sostituto procuratore Lucia Campo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA