Donne giudici: le Nazioni Unite le celebrano, perchè la Giustizia fatta dalle donne è una Giustizia migliore

Donne giudici: le Nazioni Unite le celebrano, perchè la Giustizia fatta dalle donne è una Giustizia migliore
di Simona Verrazzo
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Sabato 9 Marzo 2024, 18:51

Un'intera giornata, da celebrare al livello internazionale, dedicata alle donne giudici. E' quella istituita dalle Nazioni Unite nel 2021 nella data del 10 marzo e giunta quest'anno alla terza edizione. Colpisce che a soli due giorni di distanza dall'8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, l'Onu abbia inserito una ulteriore iniziativa, che si concentra su un settore specifico, quello giuridico. Ma non è un caso, perchè la carica del giudice da sempre incarna colui che decide in maniera super partes, in alcuni anche della vita delle persone. E se la Giustizia, in quanto valore, ha sempre le sembianze di una donna, nelle professioni forensi il settore dei giudici è quello più a predominanza maschile.

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Numerose le manifestazioni, anche se l'evento principale sarà lunedì presso la sede dell'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga ed il Crimine (UNODC), l'agenzia dell'Onu nella lotta al traffico di stupefacenti e alle organizzazioni criminali, con sede a Vienna. La tavola rotonda dal titolo "Giustizia Inclusiva = Giustizia Resiliente" è parte dell'iniziativa dell'UNODC con lo slogan "Donne nella Giustizia/Donne per la Giustizia", che sostiene la rappresentanza e la leadership femminile nel settore della giustizia, con l'obiettivo di promuovere sistemi giuridici equi, efficaci ed efficienti per tutti.
Nonostante l'impegno, la presenza femminile ai vertici della giustizia mondiale è ancora molto ridotta. Alla Corte Internazionale di Giustizia de L'Aja, il massimo organismo giuridico delle Nazioni Unite, 4 giudici su 15 sono donne, inclusa la presidente, Joan E. Donoghue. In totale, nella sua storia, la Corte Internazionale di Giustizia de L'Aja ha avuto soltanto 5 giudici donne, rispetto a 106 giudici uomini.
Quote rose in minoranza nelle nomine della Corte Penale Internazionale de L'Aja, che si occupa di crimini di guerra, contro l'umanità e genocidio, dove sono arrivati altri 6 giudici, tra cui 2 donne: Iulia Motoc (Romania) e Beti Hohler (Slovenia). Nella CPI uno dei 2 vice-presidenti è una donna, Luz del Carmen Ibanez Carranza (Perù), e oggi la Corte Penale Internazionale de L'Aja è equamente divisa tra i sessi nella carica di giudice. Donne in rappresentanza di tutto il mondo: oltre alle tre giudici nominate ne fanno parte anche Tomoko Akane (Giappone), Reine Alapini-Gansou (Benin), Socorro Flores Liera (Messico), Kimberly Prost (Canada), Joanna Korner (Regno Unito), Miatta Maria Samba (Sierra Leone), Althea Violet Alexis-Windsor (Trinidad e Tobago) e Solomy Balungi Bossa (Uganda).

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Nella Corte Suprema degli Stati Uniti su 9 giudici sono 4 le donne, con due primati nell'attuale composizione: Amy Coney Barrett, Elena Kagan, Sonia Sotomayor (prima persona di origine ispanica a ricoprire tale incarico) e Ketanji Brown Jackson (prima donna afroamericana a ricoprire tale incarico).
La Corte di Giustizia Europea, massimo organismo giuridico dell'Unione Europea, è composta da 27 giudici, di cui 6 sono donne, compresa l'italiana Lucia Serena Rossi in rappresentanza del nostro paese.
Donne al vertice dei due più importanti tribunali in Italia: Marta Cartabia alla Corte Costituzionale, tra il 2019 e il 2020, e Margherita Cassano alla Corte di Cassazione, tutt'ora in carica.
La strada è ancora lunga, tanto da richiedere una giornata ad hoc, ma - come ricorda l'Onu - la Giustizia fatta dalle donne è una Giustizia migliore.

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