Frosinone, donna si inventa un incidente: denuncia gli avvocati e finisce indagata per calunnia

Protagonista una 51enne di Boville Ernica

Il palazzo di Giustizia di Cassino
di Marina Mingarelli
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Domenica 21 Aprile 2024, 00:18

Denuncia due avvocati per truffa, finisce per essere incriminata per calunnia I fatti che hanno coinvolto M.C.S, una casalinga di 51 anni residente a Boville Ernica, risalgono ad alcuni mesi fa quando la donna simulando un sinistro stradale, aveva affidato l'incarico a due legali ciociari per ottenere il risarcimento, ma quando questi la smascherano lei li denuncia per truffa.

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La ricostruzione

Tutto comincia quando la donna si reca nello studio di due avvocati dicendo che il nonno mentre faceva manovra con la sua vettura aveva investito la figlia minorenne causandole una lesione ad una gamba, per tale motivo aveva chiesto ai legali di intraprendere un’azione risarcitoria nei confronti della compagnia assicurativa.

A detta della cliente la figlia aveva riportato danni di salute che andavano risarciti con una ingente somma. La Compagnia assicurativa che era stata contattata, aveva risposto però che dagli elementi che avevano raccolto quell’incidente era stato inventato di sana pianta e che dunque non avrebbe versato nemmeno un euro per risarcire la signora A quel punto i difensori della donna, iniziano per proprio conto ad indagare. Ed anche loro a seguito di alcuni accertamenti effettuati convengono che la loro assistita non aveva detto la verità. Troppe le incongruenze rilevate da parte della 51enne che più volte tra l’altro, raccontando il fatto, era caduta in contraddizione. I due avvocati sospettando di trovarsi davanti ad una imbrogliona hanno preferito revocare l’incarico. La donna però che aveva versato loro 500 euro per essere rappresentata nelle opportune sedi, nel momento in cui viene accantonata la causa, denuncia i legali con l’accusa relativa al mancato esercizio dell’attività professionale. A suo dire i legali si erano presi il denaro senza aver seguito poi la sua pratica. Da qui l’avvio delle indagini da parte degli investigatori della Procura.

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L’udienza

Gli avvocati trascinati innanzi alla procura di Cassino, hanno dimostrato in sede istruttoria di aver rinunciato al mandato perché convinti che il sinistro loro affidato era falso. Nello specifico la donna aveva riferito che sua figlia era stata investita dal nonno e che a causa di tale investimento le aveva provocato seri danni ad una gamba. Ma così non era stato. Gli avvocati hanno dimostrato di aver posto in essere una attività stragiudiziale maturando onorari di gran lunga superiori all’acconto ricevuto. Ma la donna nella denuncia aveva taciuto tale attività. Da qui l’incriminazione per il reato di calunnia della procura di Cassino in danno della donna. Gli avvocati che sono stati prosciolti si sono avvalsi della difesa del legale Alfredo Scaccia

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