«Un ritorno alle radici per restituire linfa vitale che produce frutti abbondanti». Con queste parole il cardinale Angelo De Donatis ha segnato la rotta della nuova fase storica che ha avuto inizio ieri, con la Benedizione abbaziale. «Un ritorno al passato» inteso come un ritorno alle radici profonde del monachesimo. Le nuove pagine di storia la comunità monastica più antica le scriverà sotto la guida dell'abate dom Luca Antonio Fallica «stimato Maestro nella scuola del servizio Divino». Papa Francesco ha definito così quel monaco, fondatore della comunità di Dumenza, che il 9 gennaio scorso ha voluto come 193° successore di San Benedetto.
Il cardinale ha indicato al nuovo abate della Diocesi Territoriale di Montecassino la bussola che dovrà guidarlo.
«Abbiamo bisogno ha detto di una città che splende sul Monte che anticipi nel tempo la condizione della vita beata. Infondere questo fermento nei cuori è il tuo compito verso i tuoi fratelli e come conseguenza, quasi per irradiazione, verso tutti gli altri», ha sottolineato. La seconda indicazione data l'ha sintetizzata affermando: «Fatti amare. Conformati e adattati a tutti secondo le qualità di ciascuno. E, come ricorda San Benedetto nella sua Regola, per i fratelli devi essere come una mamma per i figli; preparati a dividere tutto».
Nella Basilica Cattedrale di Montecassino tutto l'Ordine benedettino si è stretto a dom Luca: dall'abate primate Gregory Polan a tutti gli abati benedettini e dalle badesse d'Italia al Nunzio Apostolico in Italia Tscherring. Presenti anche i vescovi di Rieti, Foggia, il vescovo Gerardo Antonazzo, gli abati D'Onorio e Ogliari, i monaci ortodossi e diversi sacerdoti della Diocesi di Sora Cassino Aquino Pontecorvo, accolti dal saluto di dom Luigi Di Bussolo. «Oggi ha riferito al termine l'abate Primate Polan - è un giorno molto importante per questo luogo dove nasce la tradizione di San Benedetto. Abbiamo scelto un ottimo abate per la comunità».
La cerimonia, che ha visto presenti diverse autorità, tra cui, il Prefetto Liguori, il sindaco Enzo Salera con accanto i sindaci di Norcia e Subiaco, ha avuto come momento emozionante la consegna a dom Fallica dei simboli del suo ministero: la Regola, la mitra, l'anello e il pastorale.