'Ndrangheta, Crupi e i legami con Latina

Il sequestro del centro La Siepe a borgo Carso
di Marco Cusumano
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Domenica 18 Marzo 2018, 10:02 - Ultimo aggiornamento: 13:00
La forza delle mafie è che spesso non si fanno vedere, pur essendo sono sotto al nostro naso. Al tribunale di Latina, venerdì pomeriggio, sono state emesse 6 condanne per complessivi 80 anni di carcere a carico dei fratelli Crupi e di altri complici.

Rocco Crupi è stato condannato a 21 anni; Vincenzo Crupi a 20 anni; Emanuele Cilia 10; Pietro Cinotti a 10 anni e 4 mesi; Antonionicola Morganella a 10 anni e 8 mesi; Arben Qushku a 11 anni. Il pm Giuseppe Bontempo aveva chiesto complessivamente 122 anni di reclusione per associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di droga.

Cosa hanno a che fare i Crupi con Latina? I due fratelli avevano un'azienda a Borgo San Michele, la Krupy srl, che formalmente si occupava del settore florovivaistico, ma che in realtà gestiva un traffico internazionale di cocaina nascosta nei camion carichi di fiori, provenienti dall'Olanda. La droga, secondo l'accusa, era destinata a coprire il mercato del Lazio e di una parte del centro sud Italia. Latina si conferma così uno snodo strategico per le attività criminali di alto livello. «Una delle tre operazioni più importanti degli ultimi dieci anni», così la definì il procuratore antimafia Nicola Gratteri nel 2015. Furono coinvolte anche altre famiglie di rilievo: Macri, Commisso, Coluccio, oltre ai Crupi.

Dopo gli arresti del 2015 le indagini portarono a sviluppi ancora più interessanti, meno di due anni dopo, nel 2017. Nel maggio scorso, infatti, scattò il sequestro di un impero da 30 milioni di euro, composto da 13 società, 36 terreni agricoli, 22 abitazioni, 7 negozi, 21 magazzini, due alberghi, un centro sportivo, 33 veicoli e 26 conti correnti.

E anche in questo caso Latina si conferma un punto nevralgico: il centro sportivo si trova infatti a Borgo Carso, La Siepe (ex Central Park), uno di quei posti dove si organizzano eventi, banchetti, tornei.

Secondo gli esperti di criminalità organizzata, la mafia calabrese va considerata come la più potente e al tempo stesso la meno percepita. La 'ndrangheta non si occupa solo di droga, estorsioni, appalti e usura. Ora allarga i propri affari anche nel mercato dei fiori, della carne e della cioccolata. Nel 2015 furono sequestrate 250 tonnellate di cioccolata Lindt per un valore di 7,5 milioni. Una parte fu trovata dai carabinieri proprio a Latina. Così commentò l'operazione il procuratore aggiunto Michele Prestipino: «La 'ndrangheta ha grande flessibilità nell'adattarsi a ciò che il mercato offre e anche la capacità di agire in previsione sui segmenti in crescita».

Marco Cusumano
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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