A Latina arriva la nuova Metro tra il centro e lo Scalo. Sembra la parola fine per il vecchio progetto della Metroleggera di Latina, avviato negli anni Duemila dall'amministrazione di Vincenzo Zaccheo e naufragato tra l'insostenibilità finanziaria e le indagini: viene sostituito ora dalla nuova progettazione valutata dall'attuale amministrazione per salvaguardare gli 82 milioni di euro di fondi Cipe tuttora disponibili nonostante siano trascorsi ormai una quindicina di anni.
Sarà realizzata un'infrastruttura di trasporto pubblico tra il centro e lo Scalo, al costo massimo di 70 milioni di euro, che sarà sempre «in sede protetta» e «con mezzi esclusivamente alimentati a energia elettrica». Il Comune di Latina ha pubblicato ieri la determina a contrarre per l'affidamento del progetto di fattibilità tecnico economica «del sistema di trasporto di massa per il collegamento tra Latina Scalo e la città», con un impegno di 526mila euro, a fronte del finanziamento ministeriale di 718mila euro.
IL PROGETTO
Allegato alla determina vi è, tra gli altri documenti, anche quello di indirizzo alla progettazione: sono previste due tratte, da Latina Scalo alla stazione delle autolinee nuove in centro, e da questa ai quartieri Q4-Q5, e ricorda che Latina è «l'unico capoluogo di provincia nel Lazio che non dispone di una stazione ferroviaria collocata nel centro: è infatti a 8,5 chilometri di distanza, circostanza che penalizza i collegamenti». Viene riportata anche la criticità della Pontina, e il fatto che il Piano regionale della mobilità dei trasporti e logistica «individua nel potenziamento dell'intermodalità uno degli elementi chiave del trasporto pubblico, con l'obiettivo di spostare parte degli utenti dalla gomma al ferro».
Quali sono gli obiettivi? «Maggiore rapidità di collegamento con Roma; incremento della qualità del tpl; promuovere il tpl rispetto al trasporto privato; ridurre i flussi automobilistici lungo via Epitaffio e lungo la Pontina; ridurre le emissioni inquinanti da traffico».
Un dettaglio importante: «Il servizio dovrà essere realizzabile ed esercibile con le risorse assegnate al Comune dalla Regione per l'effettuazione dei servizi minimi». Ovvero, il contributo chilometrico, quello che, non concesso ai tempi dalla Regione, affossò la Metro di Zaccheo. Per questo, ai progettisti, è anche richiesto un preciso calcolo dei possibili passeggeri. Il Documento di fattibilità delle alternative progettuali «dovrà prendere in considerazione le seguenti modalità di trasporto applicabili: ferrovia tradizionale; tramvia; Bus rapid transit, a batteria o filoviario; eventuali altri sistemi di trasporto autonomi e innovativi» e saranno i progettisti a indicare il più adatto.