I rifugi dei senzatetto nel mirino: dietro agli incendi forse un'unica mano

I rifugi dei senzatetto nel mirino: dietro agli incendi forse un'unica mano
di Marco Cusumano
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Martedì 17 Ottobre 2023, 11:12

Una sequenza di incendi che pone una serie di interrogativi sui quali stanno lavorando i carabinieri del comando provinciale di Latina. Negli ultimi mesi a Latina si sono verificati diversi roghi con un elemento in comune: le fiamme hanno colpito luoghi utilizzati come rifugio dai senzatetto.

L'ultimo caso nella notte tra sabato e domenica quando le fiamme hanno avvolto l'edicola abbandonata che si trova di fronte all'ospedale Santa Maria Goretti. La struttura, da tempo in disuso, era diventata luogo di rifugio per senzatetto e persone allo sbando. Il box all'angolo tra via Bonaparte e via Guido Reni è andato completamente distrutto, le fiamme sono partite da un giaciglio si sono rapidamente propagate alle tende esterne, i vetri sono esplosi e il fuoco ha raggiunt anche dei rifiuti accatastati accanto.

I precedenti sono almeno tre: solo pochi giorni fa in via Romagnoli è andato a fuoco un piccolo rifugio utilizzato abitualmente dai senzatetto.

Nella notte tra l'8 e il 9 giugno, invece, le fiamme colpirono l'ex bar "Bianca" in via Emanuele Filiberto, a pochi passi dal quartiere Nicolosi. Anche in questo caso si tratta di una struttura abbandonata, un tempo molto frequentata ma recentemente diventata luogo di riparo per senzatetto e disperati. Altri incendi sono avvenuti all'ex Svar, all'ex hotel de la Ville e all'ex bar del mercato del martedì.

L'origine dei roghi potrebbe essere accidentale, ma gli investigatori dei carabinieri non escludono nessuna ipotesi. Per questo sono in corso delle attività di approfondimento per verificare se dietro alle fiamme ci sia la mano di qualcuno. Il primo passo sarà senz'altro l'analisi delle telecamere di sorveglianza presenti nelle zone degli incendi. Il confronto tra i video sarà fondamentale per verificare eventuali analogie: un'auto, una moto, un passante. Qualsiasi elemento potrebbe essere utile per ricostruire un eventuale collegamento tra i diversi episodi.

L'ipotesi da verificare è inquietante. E' possibile che dietro gli incendi ci sia sempre la stessa mano, qualcuno che evidentemente vuole colpire tutti i luoghi utilizzati come rifugi dai senzatetto, usando il metodo più violento e pericoloso: il fuoco.

L'attenzione è ora rivolta verso i tanti altri angoli della città che ancora oggi vengono utilizzati abitualmente dai senzatetto per trovare rifugio. Ci sono ad esempio delle nicchie nelle strade che costeggiano il palazzo Pennacchi che vengono usate dai clochard per dormire di notte o bivaccare di giorno. Stessa situazione anche in corso della Repubblica e in via Filzi.

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