ROMA Per completare la profezia di Alessandro Di Battista e diventare come l’Udeur mancava solo l’accesso al finanziamento pubblico e ora è avvenuto. Dopo averlo sbeffeggiato per anni, il Movimento si prenderà il 2xmille avendo scoperto che la politica ha un costo e che il suo finanziamento è opportuno.
M5S, sì al 2x1000: a favore il 71%. Ma votano solo in 34mila (su 131.760 iscritti)
Il ruolo di Conte/ Gli accordi per il Colle e l’affidabilità del M5S
La vittoria
Con Giuseppe Conte alla guida, nel Movimento cade un altro tabù che potrebbe scatenare ulteriori convulsioni interne, ma stavolta Conte ci ha messo la faccia.
Il passato
Nel blog delle Stelle si leggeva nel 2014 quanto segue: “Il M5S non è un partito e non vuole i soldi del tuo 2 per mille. Il M5S ha restituito 42 milioni di euro di rimborsi elettorali, si finanzia con il lavoro e le piccole donazioni volontarie degli attivisti e sostenitori di tutta Italia e ha dimostrato che non servono soldi pubblici per fare politica”. Molta acqua è passata sotto i ponti e la trasformazione dei grillini in partito, o meglio nell’Udeur, si è completata oggi anche se non è ancora chiaro dove voglia portarlo Conte che ieri ha sostenuto che è il Pd a rimorchio del M5S e non il contrario, che il campo largo va bene ma se è ristretto altrimenti diventa un campo di battaglia, e che per votare serve una legge proporzionale con sbarramento al 5%. Con il successo di ieri Conte salda la sua leadership e scolorisce ancor di più quella di Beppe Grillo che, per ora, segue in silenzio.