Stazione Termini, turiste rapinate: strappato un bracciale d’oro con diamanti. Fermati due africani

L’agguato ad un gruppo di giovani della Turchia in vacanza nella Capitale, l'intervento della polizia

Turiste rapinate alla stazione Termini: strappato un bracciale d’oro con diamanti, fermati due africani
di Laura Bogliolo
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Venerdì 12 Gennaio 2024, 07:54 - Ultimo aggiornamento: 15:10

Il cerchio si stringe perché prima o poi chi delinque viene assicurato alla giustizia. Due gli arresti nelle ultime ore all'Esquilino: in manette rapinatori africani. A Termini sono stati rinforzati i controlli, le verifiche. E non c'è giorno in cui le forze dell'ordine, carabinieri, polizia e Polfer, non siano ben visibili ai malfattori (anche solo la divisa può scoraggiare l'illegalità) e procedano nei loro controlli. Il sistema di videosorveglianza, dopotutto, è stato innalzato, le identificazioni, sopratutto degli extracomunitari, consentono di tracciare delle piste da percorrere quando esplode il "caso". I romani poi lo sanno: mai girare di sera o appena il giorno dà il cambio alla notte per via Giolitti, via Marsala, via Filippo Turati, piazza Vittorio, e nella zona dell'Esquilino insomma.

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I RISCHI

Ma a essere presi di mira sono soprattutto i turisti, entusiasti di essere arrivati da poco nella Città Eterna grazie al sistema tranviario della stazione più imponente di Europa.

Anche i commercianti della zona hanno gridato il loro appello per ricevere più sicurezza tanto che il dirigente del compartimento Polfer per il Lazio, Massimo Improta, durante l'ultimo sopralluogo nell'area effettuato con l'assessore regionale alla Sicurezza Luisa Regimenti, ha fatto sapere che sarebbe meglio «limitare l'apertura serale dei negozi di via Giolitti, soprattutto quelli che rimangono aperti fino a tarda notte» al fine di arginare i fenomeni criminali. Quelle che per noi romani sono "brutte facce" da evitare, per chi sbarca nella Capitale sono solo passanti. Capita così di essere aggrediti e rapinati. Le ultime vittime sono tre ragazze straniere arrivate dalla Turchia e da Cipro per trascorrere giorni di svago e di cultura, pensando restare immerse tra i reperti storici dell'Antica Roma e la sana movida del centro. I loro malfattori sono un 31enne ghanese e un 30enne nigeriano. E sono subito finiti nella rete della giustizia: arrestati. Sono gravemente indiziati del reato di rapina commesso in concorso con un terzo soggetto purtroppo irreperibile.

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LE INDAGINI

L'allarme è scattato la notte del 27 dicembre quando gli agenti di polizia sono intervenuti in via Filippo Turati a seguito della segnalazione di una rapina perpetrata da tre soggetti africani nei confronti delle giovani. L'agguato è avvenuto quando il gruppo stava rientrando in albergo: a quel punto una delle ragazze (racconterà in sede di denuncia) è stata avvicinata dagli africani. Ed è subito iniziato l'incubo. Una delle vittime ha riferito ai poliziotti che la banda ha dapprima provato a strappare la borsa a una di loro. Ma non riuscendoci, l'hanno strattonata portandole via un bracciale in oro e diamanti. Non solo. Nel corso della rapina i malviventi sono riusciti a strappare con violenza anche il telefono di una delle tre ragazze. Caos, urla e panico. Le grida delle giovani hanno fortunatamente attratto l'attenzione di alcuni passanti che sono riusciti, con non senza fatica, a riprendere il cellulare dalle mani di uno dei rapinatori e a riconsegnarlo alla vittima. Gli agenti hanno iniziato subito le indagini. Hanno quindi visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nei pressi di via Filippo Turati. Poi, hanno approfondito le ricerche grazie alla conoscenza del territorio. «Le attività di ricerca - spiegano gli investigatori - hanno permesso di rintracciare prima il 30enne nigeriano e successivamente di bloccare e sottoporre al fermo di polizia il 31enne ghanese». Entrambi i fermi sono stati convalidati dall'Autorità Giudiziaria, su richiesta della locale Procura della Repubblica.
laura.bogliolo@ilmessaggero.it
 

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