Stazione Termini, commercianti presi di mira: «Le gang non temono nulla, furti e rapine anche in pieno giorno»

Simone Pan (ristoratore): «I clienti sono spaventati e molti non vengono più»

Stazione Termini, commercianti presi di mira: «Le gang non temono nulla, furti e rapine anche in pieno giorno»
di Federica Pozzi
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Giovedì 11 Gennaio 2024, 14:39 - Ultimo aggiornamento: 12 Gennaio, 07:54

Non ne possono più i titolari delle attività commerciali nei pressi della Stazione Termini, soprattutto quelli che si trovano lungo via Giolitti, costretti a fare i conti tutti i giorni con persone - per lo più extracomunitari - che si ubriacano, danno i numeri, rubano all'interno delle attività. Una situazione che si presenta a tutte le ore del giorno, ma che diventa insostenibile al calare del sole, fino a tarda notte, con alcuni locali che restano aperti e danno rifugio a persone che delinquono e i residenti che non si azzardano a girare per strada.

IL PERICOLO

«Non ci sono garanzie, non c'è sicurezza, noi donne in particolare dobbiamo farci accompagnare e soprattutto venire a prendere. Di notte qui è ingestibile», dice la commessa di un noto fast food che si trova di fronte all'ingresso di via Giolitti della Stazione Termini e che preferisce mantenere l'anonimato. Il locale in cui lavora è uno di quelli che restano aperti tutta la notte, in cui trovano rifugio o cercano di delinquere persone poco raccomandabili.
Come lei anche Teresa L., che gestisce una tavola calda a pochi metri di distanza, deve prendere precauzioni per poter lavorare.

Lei non è però un dipendente quindi sceglie di non fare il turno serale. «Vado sempre via prima proprio perché girare qui non è sicuro e comunque mi faccio sempre venire a prendere», racconta, spiegando che ci sono «tanti senza tetto, tanti ubriachi che spesso rubano anche dentro il locale, spesso sono delle vere e proprie bande. Noi li vediamo perché abbiamo le telecamere». «Qualcosa si sta muovendo per il giubileo - sottolinea - ma ancora non è abbastanza».

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LA PERCEZIONE

Khan invece ha, sempre nella stessa via, un negozio di souvenirs, anche lui la sera chiude tardi ma la percezione che ha è che «da un anno la situazione è migliorata, ci sono più controlli e poi ci sono le telecamere messe da molti negozi che fanno desistere i delinquenti». «Non dico che non ce ne sono più - spiega - ma sicuramente da un anno a questa parte va meglio, prima era una situazione veramente ingestibile, avevo paura anche io che sono un uomo a uscire dal locale». C'è chi poi, per la propria incolumità, decide di chiudere prima, come Rahman Mattew, proprietario di un negozio di riparazioni telefoniche. «Io chiudo alle 18 da diverso tempo ormai perché dopo quell'ora ci sono solo persone ubriache sulla via che ogni tanto entrano anche a dare fastidio o cercano di rubare. Non c'è bella gente dopo il tramonto e soprattutto la presenza di queste persone fa sì che non entrino neanche clienti, sarebbe inutile e rischioso rimanere aperto».
Zaker Mohamed Abdul ha invece un negozio di souvenir. «Il pericolo è fuori - dice - dove c'è tanta gente ubriaca che ruba ai turisti ignari del pericolo. Sono vere e proprie gang di professionisti».

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I LOCALI

I ristoratori sono indubbiamente quelli più danneggiati dal degrado delle ore notturne perché, come nel caso del ristorante Sushiko, spiega il proprietario Simone Pan, «i clienti sono spaventati e non frequentano la zona, soprattutto se sono residenti». Anche se racconta di una situazione migliorata «da quando, quattro mesi fa, c'è una pattuglia fissa all'inizio di via Giolitti, ma c'è ancora da avere paura». «Vedo tanta gente che fa avanti e indietro per la via con fare sospetto», conclude. Milon, titolare di un altro fast food della zona ironizza: «È pieno di matti, se giri di notte qua vuol dire che non stai bene. Combatto con queste persone dalla mattina alla sera, sono un uomo molto paziente». Poi però torna serio e spiega che «c'è da avere paura a girare però c'è anche tanta polizia, tanti controlli. Le forze dell'ordine fanno davvero un gran lavoro». Ahmed ha invece due locali più avanti, all'altezza di piazza dei Cinquecento, sempre dal lato di via Giolitti. È spaventato dalle tante situazioni in cui si è trovato, come quella di ieri mattina, intorno alle sei, in cui «un uomo di origini africane, ubriaco, ha rubato il telefono a tre turiste giapponesi davanti al mio bar». «Io ero lì ma non ho potuto fare nulla - racconta - perché era fuori di sé non riuscivo a fermarlo». «Ci sono tanti disgraziati che non si fanno scrupoli, non hanno paura di nulla, li vedi che si fanno cenni tra di loro, puntano le persone e gli tolgono tutto. C'è da stare molto attenti a girare, non si può mai stare tranquilli», dice scuotendo la testa.

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