Il viaggio di stile con il dandy è Maxxi

Red carpet per la mostra performance “Briganti eleganti”, curata dagli stilisti Dominella e Mariotto

Da sinistra, Guillermo Mariotto, Milly Carlucci e Stefano Dominella negli spazi dell'Extra Maxxi dove è stata allestita la mostra "Briganti Eleganti"
di Gustavo Marco Cipolla
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Martedì 26 Marzo 2024, 23:34

Contaminazioni visive, abiti straordinari e costumi d’epoca: è un viaggio a ritroso nel tempo quello ideato da Stefano Dominella, affiancato da Guillermo Mariotto e Bonizza Giordani Aragno nella curatela dell’esposizione-performance “Briganti Eleganti. L’arte della moda maschile” all’interno dell’Extra Maxxi sino al 26 maggio. Giacche in velluto ricordano i dandy, mantelli e cappelli tracciano il percorso negli anni del Risorgimento, quasi un sequel dell’expo al femminile “Eroine di stile” pensata dal curatore nel 2011 per Palazzo Altemps. Flash e sorrisi al vernissage in via Guido Reni con Milly Carlucci, l’ambasciatore Federico Failla, Eleonora Daniele, Serena Bortone e Monica Marangoni, Marcello Cirillo, Paolo Fox, Edoardo Natoli, Simonetta Gianfelici e Beppe Convertini. La mostra, che anticipa la serie Netflix sul Brigantaggio, prodotta da Fabula Pictures e in uscita il 23 aprile, con 45 look narra l’evoluzione dell’abbigliamento per lui. Ecco i registi Nicola Sorcinelli e Antonio Le Fosse dei Grams, i produttori Nicola e Marco De Angelis. Uomini che con le loro gesta, prima e dopo l’Unità d’Italia, diventano “metamodelli”. Si alternano il presidente della Fondazione Maxxi Alessandro Giuli e signora, la responsabile Netflix Iole Giannattasio, Deanna Ferretti Veroni, Elena Bonelli e Valerio Rossi Albertini, Roberto D’Antonio, Laura Gramigna, direttrice di Accademia del Lusso Roma, Luca Litrico, Imma Battaglia e Vincenzo Merli, Roberta Beta, Virginia Raggi.

Sotto l’egida del MiC, presente in mattinata il sottosegretario Lucia Borgonzoni, il progetto strizza l’occhio alla sostenibilità. I capi arrivano da archivi storici, come Modateca Deanna e Annamode Costumes, o dal Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari. In scena l’anarchia dello stilista Michele Gaudiomonte, la compostezza di Francesca Liberatore e la sperimentazione di Mariotto, che ha reinventato lo styling dei manichini con maschere in pelle e composto una colonna sonora ad hoc insieme a Lorenzo Lepore e Luca Valenti. Poi trailer di film, teche con foto e reperti dell’Archivio centrale dello Stato. L’alta sartoria di Caraceni e Giovanni Cavagna, l’estro di Diesel e dei giovani talenti lasciano il passo ai gioielli di Gianni De Benedittis. Nell’allestimento di Virginia Vianello, realizzato da Alessandro Catarinelli, spicca l’edicola votiva di San Leonardo di Noblac, protettore dei briganti, creata dall’artista Federico Paris.

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