Le voci, le accuse, la gogna, «la caccia alla streghe»: la preside del Liceo Montale decide di parlare tramite il suo legale della vicenda mediatica che la vede protagonista suo malgrado da quasi una settimana, ovvero la presunta relazione con uno studente 19enne. La dirigente, Sabrina Quaresima, dopo una prima intervista in cui si negava ogni fondamento «alle chiacchere» che circolavano nell'Istituto, era rimasta in silenzio. Ieri i primi colloquio con il provveditorato, poi le parole del garante della privacy per bloccare la pubblicazione di chat private già finite sulla stampa.
«Vittima di caccia alle streghe»
Oggi però la preside ha deciso di far risentire la propria voce, affidandola al legale Alessandro Tomassetti.
La nota del legale
«I protagonisti sono maggiorenni. Elemento essenziale e fino ad ora quasi minimizzato. Con il protagonista maschile tenuto ancora oggi in assoluto anonimato e non si comprende perchè. Lo squilibrio d'informazione va sempre criticato ma qui c'è molto di più e cioè un evidente e grandissimo problema mediatico di disparità di genere che come tale va riconosciuto e affrontato», ha concluso. Ma la dirigente alle parole di sdegno ha fatto seguire fatti. E il suo avvocato ha fatto sapere che presenterà «denunce per diffamazione a mezzo stampa per una grave violazione del rispetto della dignità umana e professionale e per l'aperta violazione dei limiti del diritto di cronaca cosi come è stato evidenziato dal Garante della Privacy». Il Garante ieri sera infatti ha disposto il blocco provvisorio di ogni ulteriore diffusione, anche on line, «dei contenuti dei messaggi acquisiti e presentati», riguardanti la «relazione intima che sarebbe intercorsa tra la dirigente di un liceo romano ed uno studente dello stesso istituto».
Le reazioni degli studenti
Gli studenti del liceo, trascinati mediaticamente nella vicenda, sono divisi. Se infatti qualche giorno fa il collettivo studentesco, difendendo la privacy del ragazzo, ha chiesto le dimissioni della dirigente «perchè doveva dare l'esempio», altri la pensano diversamente: «Pensiamo in molti la stessa cosa: 'Sono maggiorenni fanno come gli parè. Nel caso …non c'è nemmeno stata compromissione nell'andamento scolastico del ragazzo, per cui qual è il problema?». Ora tocca allo studente, che affronta l'impegnativo anno della maturità, raccontare la sua versione agli ispettori attivati dall'Ufficio scolastico regionale che si sta occupando di verificare se il comportamento della dirigente «ha violato la sua funzione». Gli ispettori potrebbero sentire anche altri membri della dirigenza considerato il fatto che la preside, in un primo momento, ha fatto riferimento ad un clima non proprio cordiale nei suoi confronti. Poi l'Ufficio scolastico prenderà la sua decisione.