Roma, i fondi di Giubileo e Pnrr per salvare i progetti di Expo 2030: dal Parco solare all'area archeologica, ecco il piano

Mozione bipartisan per portare avanti le opere principali del dossier Esposizione

Roma, i fondi di Giubileo e Pnrr per salvare i progetti di Expo 2030: dal Parco solare all'area archeologica, ecco il piano
di Fernando M. Magliaro
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Sabato 24 Febbraio 2024, 06:41

Salvare alcune delle opere che erano state inserite nel dossier Expo per non lasciarle nel cassetto dei sogni infranti e spostarle il quello opere da realizzare. Sfruttando il fatto che Giubileo e Pnrr hanno "coperto" i costi di moltissime grandi opere "liberando", quindi, risorse del Comune. Per questo ieri, con un voto bipartisan, la Commissione Expo, presieduta dall'ex sindaco, Virginia Raggi, ha dato il via a portare in Aula un documento che impegni la Giunta Gualtieri a salvaguardare alcuni dei progetti di sviluppo della città ipotizzati per l'Esposizione Universale, trasferendoli all'interno di un elenco di "opere invarianti", di lavori, cioè, da fare indipendentemente da tutto per il miglioramento della città. Spiega Raggi: «Roma si trova oggi in una sorta di stato di grazia per cui, tra fondi extra derivanti dal Giubileo e quelli derivanti dal Pnrr, se l'attuale Giunta ha fatto bene i conti, sono state sicuramente liberate risorse proprie del Comune con le quali il Campidoglio potrebbe iniziare a finanziare almeno alcune delle opere Expo».

Alla base di tutto, ovviamente, c'è la bocciatura della candidatura di Roma ad ospitare la sede dell'Esposizione Universale del 2030.

Appuntamento che, com'è noto, è stato assegnato, lo scorso 28 novembre, a Riyadh, capitale dell'Arabia Saudita, con 119 voti a favore, sul totale di 165 delegati dell'organizzazione, con Busan (Corea del Sud) seconda con 29 voti e Roma, terza con 17.

Il dossier romano avrebbe generato un impatto economico globale superiore ai 50 miliardi, con una stima di 18,2 miliardi come effetto economico indiretto a breve e 10 miliardi di effetto economico diretto, tra investimenti pubblici e privati e dei partecipanti.

Spiega la presidente della Commissione Expo, l'ex sindaco Virginia Raggi: «Abbiamo approvato il testo di questa mozione che ora andrà al voto in Assemblea Capitolina. Se il Consiglio riterrà queste opere necessarie, approvando il testo, le opere che abbiamo inserito potranno essere considerate "invarianti" a prescindere da Expo».

L'ELENCO

L'elenco delle varie opere che dovrebbero essere recuperate vede un'articolazione su due livelli: uno di competenza municipale e uno superiore. Quello principale si centra sul quadrante di Tor Vergata: la Commissione chiede che la Giunta vada a salvaguardare: «la riqualificazione della Vela di Calatrava per la parte non interessata dai finanziamenti del Pnrr e Giubileo; lo sfioccamento della "Linea metropolitana C" da Giardinetti a Tor Vergata». Poi, ancora: «Il potenziamento nell'ambito di Tor Vergata delle strade di inter-quartiere e/o la realizzazione di una mobilità elettrica/sostenibile di quartiere». E «Lo sviluppo di un'archeologia di "cintura" (sito Gabii e acquedotto di Ponte Lupo) presso l'area di Tor Vergata al fine di incentivare l'offerta turistica del patrimonio Capitolino».

Era uno dei fiori all'occhiello del dossier di Roma per la corsa a Expo, il Parco Solare. Era praticamente il cuore di come sarebbe stata Expo a Roma: avrebbe dovuto essere il più grande parco solare urbano al mondo accessibile al pubblico: 150mila metri quadrati di superficie con una capacità produttiva di picco di 36 Mega Watt, composto da centinaia di "alberi energetici" che aprono e chiudono i loro pannelli durante il giorno in modo da raccogliere energia e offrire ombra.

Il livello municipale delle opere Expo da salvare raccoglie le proposte presentate dai territori alla Commissione. Fra questi, ci sono i cosiddetti "Dehors del futuro", frutto di un progetto condiviso fra l'Associazione Nazionale Presidi, l'Istituto Giorgio Ambrosoli/Musa Formazione e l'associazione Ristoranti centro storico. Infine, la pedonalizzazione Via Argoli nei Municipi VIII e IX.

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