La “peggio gioventù” che inquina le notti romane

La “peggio gioventù” che inquina le notti romane
di Marco Pasqua
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Lunedì 16 Aprile 2018, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 13:50
Il cuore di Roma 
versa in assoluto degrado 
#Roma #capitale #violenza #movida
@sabinocirulli7


Ci sono i ragazzi di 15 anni che si sdraiano in strada, nel Traforo del Tritone, e si riprendono con il cellulare mentre fanno flessioni tra le auto che sfrecciano veloci. E ci sono quelli che si ritrovano, ogni weekend, al Gianicolo, per brindare: anche se poi si scopre che il brindisi è solo un pretesto per sballarsi e finire a prendere a calci le statue dei patrioti e per trasformare questo spicchio di Roma in una terra di nessuno. Come quella piazza San Calisto, che di notte diventa crocevia di spacciatori (che, per fortuna, spesso, vengono intercettati dagli agenti in borghese che qui son da considerarsi “eroi” in trasferta in una terra “straniera” e indipendente) e dove i ragazzi si divertono a pubblicare sui social la foto dell’ultimo pezzo di fumo comprato. E poi ci sono gli sbandati, forse usciti dalla discoteca, che aggrediscono l’autista del bus “colpevole” di averli invitati a non prendere a calci i sedili. E’ questa la peggio gioventù romana, quella annoiata e arrabbiata (con la vita?), che si trascina di piazza in vicolo alla ricerca di quell’emozione da immortalare con il telefonino, che punta ogni notte a superare i limiti dettati dal buon senso e dal vivere civile. E sono sempre più piccoli, i protagonisti di queste imprese firmate (e filmate) dal branco che lascia dietro di sé una scia di odio e inciviltà fuori controllo. «Son giovani», li giustifica qualcuno, magari anche qualche genitore con l’alibi sempre pronto, che pur di difendere i figli è disposto ad ignorare anche la deriva di questa movida molesta.
marco.pasqua@ilmessaggero.it
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