Lazio, dove le alleanze si montano e si smontano come un trenino Lego

Lazio, dove le alleanze si montano e si smontano come un trenino Lego
di Simone Canettieri
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Venerdì 16 Febbraio 2018, 19:26 - Ultimo aggiornamento: 19 Febbraio, 19:12
Qui i Liberi Uguali di Pietro Grasso stanno con il Pd di Nicola Zingaretti che non è quello di Matteo Renzi, la Civica popolare Beatrice Lorenzin invece balla da sola, la Lega di Matteo Salvini sta sì con Forza Italia e Fratelli d'Italia, ma sotto sotto fa anche un po' il tifo per Sergio Pirozzi, che si è visto contrapporre Stefano Parisi, leader di Energie per l'Italia, che non si presenta alle politiche ma ha piazzato due candidati agli uninominali della Camera, così giusto per il disturbo. L'unica certezza arriva dal M5S che rimane unico e irripetibile, seppur con due leader, Roberta Lombardi da queste parti, e Luigi Di Maio ovunque, che si litigheranno il pallone  per chi prende la percentuale più alta. Insomma, ecco le elezioni regionali del Lazio: un lungo trenino del Lego, che è poi un Sudoku, davvero niente male, con pezzi che si montano e si smontano e cambiano rispetto alle politiche. Allora non si capisce se i partiti giochino più nel Lazio o nel resto del Paese. Al voto disgiunto del 5 marzo l'ardua sentenza.  
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