D'Alema, Fo, Benigni e Totti: la corsa
alle figurine che non spostano nulla

D'Alema, Fo, Benigni e Totti: la corsa alle figurine che non spostano nulla
di Simone Canettieri
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Mercoledì 15 Giugno 2016, 12:09
L'ultimo è quello, controverso e fatto di smentite che poi sono smentite solo a metà, di Massimo D'Alema. Altro che Giachetti, il leader Maximo voterà la Raggi, forse, anzi no, chi lo sa. Questo, appunto, è l'ultimo di una serie di endorsement che sono piombati su questa campagna elettorale di Roma: Claudio Jeeg Santamaria per la grillina, Francesco Totti per le Olimpiadi (e forse è stato un assist un po' Bobo), Dario Fo per Virginia e Roberto Benigni per il renziano. E poi la lista è lunga: sport, cinema, teatro e politica. Il gioco dell'endorsement (o anche detto "io quoto lui") impazza con febbrile allegria, e sembra una grande partita da figurine Panini (ce l'ho, mi manca). Una domanda, così, per dire: ma siamo sicuri che nel 2016 gli elettori si facciano ancora emozionare e quindi guidare dal vip di turno dentro la cabina elettorale? C'è chi dice no, ma non c'entra Vasco Rossi, eh.     
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