Il ministro Valditara apre la scuola anche d'estate, presidi d'accordo: ma chi ci starà?

Mercoledì 17 Aprile 2024, 04:10 - Ultimo aggiornamento: 15:20

Riccardo Rossini, preside Istituto agrario Cecchi (Pesaro)

Per Riccardo Rossini, preside dell’istituto agrario Cecchi di Pesaro e rappresentante regionale dei dirigenti scolastici, l’apertura estiva delle scuole è più che utile: «Credo che la funzione di una scuola sia così importante che tenerla chiusa d’estate è uno spreco. Se la consideriamo un tempio laico di crescita dei nostri ragazzi, poter vivere la scuola in modo diverso credo sia utilissimo. Non per fare ciò che si fa durante l’anno, ma per sviluppare qualcosa di alternativo, per farla diventare momento di socializzazione, penso sia stupendo che i ragazzi vedano la scuola come luogo per incontrarsi». Il problema potrebbe essere il personale: «Occorre capire come saranno investiti questi fondi, perché docenti e personale devono essere pagati. Bisognerà anche capire come suddividere i docenti: chi fa gli esami di stato lavora fino al 10 luglio e a fine agosto iniziano già gli esami di riparazione. Per alcuni quindi, c’è giusto il tempo di un meritato mese di ferie». La frequenza estiva poi, secondo Rossini, dovrebbe essere facoltativa: «Dovrebbe essere un periodo utile ad organizzare attività che riescano a coinvolgere e appassionare i ragazzi. Vorremmo farlo qui al Cecchi, così come quando al liceo Marconi organizzavo una “scuola estiva di fisica”. Organizzavo 5 giorni in una baita, coinvolgendo altri 4 o 5 docenti».

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