Massimiliano, che vive a Sassari, fa anche il mental coach ed è molto attivo nel sociale tramite la onlus da lui fondata a sostegno dei disabili e dei loro familiari. .
«La mia è la storia di un ragazzo che come tanti fa di tutto per essere felice – racconta – ma che deve scontrarsi con gli sguardi delle persone, con il pietismo, con il bullismo, con il suo handicap, ma soprattutto con la sua paura di essere giudicato inferiore e non all’altezza».
Dopo la separazione dei genitori, a 14 anni, cade in depressione. Massimiliano supera anche questo momento difficile. Si appassiona al mondo dei videogiochi ed è proprio il titolo di campione del mondo che cambia la sua esistenza: capisce che nella vita non è importante la condizione di partenza, se non si lascia spazio alle scuse si possono ottenere cose straordinarie. «Dentro di noi c’è già tutto quello di cui abbiamo bisogno per essere liberi e felici».
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