Fra i selezionati c'è anche il fotografo Marco Garofalo. Classe 1984, Garofalo inizia a fare fotografia a 13 anni, per poi passare attraverso alcune tra le più prestigiose scuole di fotografia d'Italia: «Ho studiato tutte le varie categorie dell'arte fotografica. La mia prima esposizione risale al 2002, e ora è arrivata questa bella opportunità». Marco ha infatti partecipato al concorso indetto da RomArt, dove parteciperà con il suo progetto BeneMale. «Si tratta di un lavoro che ruota attorno a domande che ognuno di noi si pone quotidianamente, il dilemma e l'alternanza tra bene e male, appunto». Un progetto nato nel 2012, «ma che continuo a far camminare, perché non si esaurito il suo messaggio. Il bene e il male fanno parte del nostro vissuto, ma l'esistenza non è nettamente modellata da questa rigida bipartizione». La foto scelta per il progetto è significativa: un braccio di ferro, appunto tra bene e male. Perché la vita in fondo è un'altalena tra questi due estremi, sostituita, sostiene l'autore, «dal binomio conveniente/sconveniente». Le foto di Garofalo «richiamano le antiche tecniche tradizionali.
Le figure, inserite in uno spazio magico e immobile, si accomunano in una disperata ricerca della propria identità; l’annullamento del corpo per dar voce alla personalità». Bene e male: estremi contrapposti, come l'antico e il moderno, che si fonderanno da qui al gennaio 2018 allo Stadio di Domiziano: un luogo dalla storia millenaria che ospita opere contemporanee, in un connubio che nelle intenzioni degli organizzatori servirà a rendere ancora più speciale l'evento.
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