Mancano 18’ e 30”, ma non è un finale di gara. È l’inizio, un nuovo inizio: domani, ore 20, Bluenergy Stadium. È una partita in miniatura, poco più di un tempo supplementare. Uno sprint, con l’Udinese in angoscia per la retrocessione, la Roma per non perdere il treno Champions. Non c’è nulla da conservare, nulla su cui speculare: l’Udinese sogna un successo, ha bisogno di punti, forse si accontenterebbe anche del pari su cui si era fermata la partita lo scorso 14. La Roma no, e soprattutto dopo la sconfitta con il Bologna, deve cercare una vittoria a tutti i costi.
Udinese-Roma, come funziona il recupero? Formazioni, cambi, squalifiche: ecco le regole
Ci aspettiamo un assalto da parte dei giallorossi, a partire dal fischio di Pairetto, lo stesso che ha sancito la fine di Udinese-Roma al minuto 72, alla luce della preoccupazione generale per le condizioni di Ndicka.
De Rossi domani lo riproporrà, da subito, con altri attaccanti (ElSha, più uno tra Azmoun e Abraham), capaci di occupare l’area avversaria per il maggior numero di minuti. La Roma non potrà schierare - oltre agli infortunati e al momento c’è proprio Lukaku, autore della rete del pari in Friuli - solo Aouar e Huijsen, che De Rossi aveva schierato tra i titolari, per poi richiamarli in panchina al minuto 8 della ripresa. Stesso discorso per il neo tecnico bianconero, Cannavaro, che dovrà rinunciare a Ehizibue e Kamara, che Cioffi (esonerato domenica) aveva tirato fuori due minuti prima dell’interruzione di Pairetto, avendo fatto entrare Zemura e Ferreira. Per il resto, il regolamento parla chiaro e i due allenatori «possono schierare tutti i calciatori che erano già tesserati per le due società al momento dell'interruzione, indipendentemente dal fatto che fossero o meno sulla distinta del direttore di gara il giorno dell’interruzione». Quindi, De Rossi in più avrà Azmoun, che il 14 era assente per infortunio. L’iraniano e Abraham avranno un ruolo importante, magari le vedremo insieme, uno più avanti e uno più dietro, in un 4-2-3-1 molto offensivo, con Pellegrini al fianco di Paredes e Dybala ed ElSha esterni. Avendo fatto due cambi per parte, a quei restanti 18’ e 30” vanno aggiunti 2’ (30” per ogni sostituzione), quindi si andrà certamente oltre il 20’. Che non sono molti, ma possono bastare.
I PRECEDENTI
Ma che storia ha la Roma di De Rossi nei primi 18-20 minuti? La squadra di Mourinho, si ricorderà, era nota per la sua capacità di non mollare e di recuperare le partite nei finali. Quella di De Rossi ha un maggiore equilibrio, senza una caratteristica specifica come quella del suo predecessore. Pronti-via, contro il Verona, esordio di DDR in panchina, lo fa felice Lukaku, al 19’. Contro il Cagliari tocca a Pellegrini aprire le danze, addirittura dopo due minuti di partita, che finirà 4-0. Per essere precisi, in quell’occasione arriva anche la rete di Dybala al 23’, ma chissà se domani a Udine si arriverà a quel minuto, magari sì se ci saranno interruzioni Var o altri cambi. Contro l’Inter, la Roma il gol lo subisce nei primi venti minuti: Rui Patricio viene colpito da Acerbi al 17’. Lo stesso a Firenze: Ranieri va a segno dopo 18’. Domani finirebbe 1-1 se prendiamo la partita di ritorno con il Feyenoord, la Roma va in svantaggio dopo 5’ da Gimenez e pareggia con capitan Pellegrini dopo dieci minuti. Sempre in Coppa, contro il Brighton, arriva la rete di Dybala al minuto 13, mentre con il Milan giovedì scorso, sblocca il risultato Mancini al 12’ e Dybala chiude al 22’, ma per Udine la rete della Joya - al momento - sarebbe già in extratime. Basterebbe quella di Mancio a far felice De Rossi e forse a far dimenticare in fretta la sconfitta col Bologna.