Raggirato da broker infedele: «Ho scoperto di aver perso un milione di euro grazie ad un'App»

Raggirato da broker infedele: «Ho scoperto di aver perso un milione di euro grazie ad un'App»
di Corso Viola di Campalto
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Martedì 4 Aprile 2023, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 13:37

TERNI «Ho scoperto di aver perso un milione di euro mentre stavo viaggiando per lavoro in treno verso Milano, semplicemente guardando una pubblicità su un quotidiano di un'App dell'importante gruppo assicurativo nazionale grazie alla quale si poteva verificare lo stato del proprio conto corrente. Incuriosito, l'ho subito scaricata per vedere la mia posizione e sono rimasto di sasso, i soldi erano letteralmente spariti». Francesco (nome di fantasia), è uno dei ternani raggirati da un noto assicuratore ternano di 61 anni che per anni ha gestito agenzie legate sempre alla stessa compagnia. L'imprenditore, tramite un amico di infanzia, aveva deciso nel lontano 2009 di affidare i suoi risparmi all'assicuratore legandoli ad un fondo dallo stesso proposto: «Non volevo fare investimenti azzardati - racconta- così ho scelto una polizza che garantisse a fine corsa il mantenimento del capitale ed un minimo di interessi. Mi sono fidato di lui per tutti questi anni perché ad ogni versamento fatto mi forniva tutta la documentazione necessaria cartacea e mi mandava vari resoconti, soprattutto mi fidavo perché gestiva un'agenzia legata ad un gruppo più che solido». In treno la doccia gelata, ho pensato ad uno sbaglio dell'agenzia, ma non era così purtroppo e per me anche la beffa, infatti poco tempo prima l'assicuratore mi ha pure chiesto di fare un versamento perché potesse prendere un premio, mi ha preso in giro fino in fondo malgrado con lui non avessi nessun legame di amicizia ma solo una stima professionale mal riposta, adesso voglio solo i miei soldi perché io ho fatto tutto sempre in buonissima fede». Appena saputo di aver perso i soldi, l'imprenditore lo ha chiamato e ha soprattutto ha  chiamato anche altri suoi amici che si erano affidati allo stesso broker, ancora ignari di tutto, così è stato scoperchiato un pentolone ormai vuoto. Il prossimo tre maggio partirà il processo civile contro l'ex assicuratore ed in solido contro la compagnia di assicurazione. Intanto, vanno avanti le indagini da parte della Guardia di Finanza, almeno venti clienti raggirati per circa un totale di oltre 5 milioni e mezzo di euro spariti. Il broker non operava solo a Terni e le indagini si sono spostate a Padova dove ultimamente altri tre clienti hanno visto sparire risparmi per oltre un milione e 300 mila euro. Fino ad oggi il più esposto, due milioni, un ex titolare di una impresa di livello nazionale e l'imprenditore che ha visto andare in fumo un milione. Poi, medici, architetti e dirigenti di aziende. Indagini che fino ad oggi non hanno permesso di trovare traccia dei soldi perché il broker è risultato nulla tenente, conti correnti in rosso e tutte le sue case di proprietà (tre tra Terni e nel Marche) ipotecate da tempo. Lui, per ora ,non può spiegare dove siano finiti tutti quei soldi perché ha gravi problemi cognitivi dopo l'incidente che lo ha visto coinvolto il sei aprile scorso, quando alla guida di una potente "Audi A 6" si è schiantato contro un albero lungo la strada che collega Narni a San Gemini, poco dopo  la denuncia dell'imprenditore e di altri clienti. Incidente al quale è sopravvissuto miracolosamente ma che lo ho lasciato con problemi di deambulazione e, soprattutto di memoria, tanto che il tribunale di Terni lo ha affidato ad un amministratore di sostegno. L'attenzione degli investigatori si è subito incentrata sui movimenti dei due conti correnti del sessantenne ancora aperti. L' assicuratore dopo aver chiuso la sua agenzia quasi tre anni fa ne aveva aperta un'altra, legandosi con un socio risultato completamente estraneo alla vicenda, ma il vecchio conto corrente era rimasto stranamente operativo. Il modus operandi quasi sempre lo stesso, far accendere una polizza a lungo termine con il capitale garantito; la prima parte risultava regolare con i soldi versati che andavano alla casa madre, ma i seguenti bonifici venivano fatti fare ai suoi clienti nel conto corrente intestato all'agenzia chiusa dall'assicuratore e non alimentavano l'investimento voluto ma, probabilmente, le tasche dell'uomo. Al posto dei cedolini ufficiali ne rilasciava altri farlocchi. Poi, i soldi venivano trasferiti velocemente in un conto corrente personale dal quale prelevava in continuazione somme di denaro. Dal 2020 avrebbe effettuato decine di prelievi, sempre di somme importanti. Indagini che ora puntano ad altre persone coinvolte. E la svolta è vicina.
 

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