«Ti paghiamo per vedere video» e invece perde 5mila euro in tre giorni

«Ti paghiamo per vedere video» e invece perde 5mila euro in tre giorni
di Michele Milletti
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Lunedì 18 Marzo 2024, 07:05
PERUGIA - «Ciao sono Paula. Abbiamo un lavoro con cui ho bisogno di aiuto e siamo disposti a pagare da 5 a 800 euro per ogni compito che completiamo». Inizia così una truffa da quasi 5mila euro. Riccardo è un professionista di 34 anni, non certo un anziano poco avvezzo a internet. Eppure, nella rete dei criminali informatici ci finisce lo stesso. Perchè quello delle truffe online è un oceano tempestoso e se si riesce a conquistate la fiducia della vittima, a quel punto il gioco è fatto.
LA RICOSTRUZIONE 
Proprio quello che Riccardo, assistito dal suo avvocato Michele Gambini, ha denunciato ieri mattina ai carabinieri. Tutto in due settimane. Riccardo viene contattato il 7 marzo da un’azienda che sostanzialmente gli propone di guardare su youtube dei trailer di film e musica (in particolare di un film che sarebbe stato di prossima pubblicazione) per aumentare le visualizzazioni. Il tutto, riferisce il contatto attraverso dei messaggi via whatsapp da un numero straniero. «In cambio ti pagheremo utilizzando il tuo paypal» assicura il fantomatico contatto. Il 34enne inizialmente non ci crede e chiede anzi come mai abbiano il suo numero. Poi però decide di approfondire e si trova davanti a un contratto con tutti i crismi e la partita Iva dell’azienda esistente e registrata alla camera di commercio di Bolzano, con tanto di sede a Bressanone. Insomma, a quel punto la fiducia di Riccardo è conquistata. Anche perché i soldi per le visualizzazioni arrivano e in poche ore sono decine di euro accreditati attraverso un canale Telegram con tanto di elenco dei video da guardare ogni giorno.
Poi ecco una nuova richiesta: investire tramite un loro sito web nel trading online connesso con alcune aziende cinematografiche o di musica e l’azienda stessa gli avrebbe indicato come farlo. «Sempre mediante Telegram - si legge ancora nella denuncia - mi veniva richiesto, al fine di riscattare una somma di 800 euro, di eseguire un bonifico istantaneo» a un determinato iban. «Cosa che facevo - sottolinea ancora Riccardo nella denuncia - comunicandolo al contatto Telegram il quale, dopo avermi fornito alcune indicazioni per il riscatto della somma, mi indirizzava a un altro contatto». Una procedura complessa ma che dà i suoi frutti. Dopo essersi su una piattaforma online, Riccardo racconta di aver ricevuto «quello che sembrava essere un accredito di 816 euro. Avendo avuto questa conferma, continuavo a eseguire indicazioni successive eseguendo altri bonifici rispettivamente di 1200 euro e 1600 euro» più altri mille attraverso un’App». 
L’ALERT 
Ma ecco arrivare l’alert. Quello della banca del 34enne che chiede spiegazioni in merito a uno dei bonifici, dal momento che il beneficiario viene considerato sospetto. «Io rispondo che si tratta di una attività di trading online e non c’erano problemi» racconta l’uomo sempre nella denuncia». Ma evidentemente dalla banca non si sbagliavano: «Dopo aver ricevuto istruzioni in merito all’accredito che avrei dovuto eseguire per sbloccare la somma totale di cui pensavo di essere in possesso - conclude Riccardo - mi accorgevo, essendo cifre troppo alte, di essere stato vittima di una truffa e smettevo di inviare denaro». 
Quelli della fantomatica azienda di Bressanone nel frattempo sono scomparsi con i cinquemila euro del giovane professionista che sperava di aver trovato la possibilità di arrotondare in modo importante il suo stipendio. E ora, dopo aver prodotto tutta la documentazione degli scambi sui social a corredo della denuncia, spera di riottenerne almeno una parte. Ma non sarà un’impresa da poco.
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