Ex caserma vigili del fuoco polo culturale per Viterbo? La Provincia: «Non abbiamo risorse»

Il chiostro di santa Maria in Gradi
di Federica Lupino
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Lunedì 18 Giugno 2018, 15:58 - Ultimo aggiornamento: 19 Giugno, 11:56
Caserma dei vigili del fuoco, che fine farà la vecchia struttura? L'immobile in via Oslavia da cui per decenni sono usciti i mezzi dei pompieri tra pochi giorni sarà svuotato. Il trasferimento nella nuova struttura sulla Cassia nord era atteso da dieci anni. E ora gli occhi sono puntati sul destino della precedente casa del comando provinciale. L'immobile, diverse centinaia di metri quadrati, fa capo alla Provincia, ma l'ente di via Saffi non ha le risorse per affrontare i costi di qualsivoglia cambio di destinazione d'uso. E qui sta il nodo: trovare i soldi perché non resti in disuso. A maggior ragione se viene considerata la sua posizione: dirimpetto a Santa Maria in Gradi, fulcro del mondo accademico e culturale del capoluogo.

Anni fa un progetto in piedi c'era: quello di farne la nuova sede del Consorzio biblioteche. Le risorse per lo studio di fattibilità erano state reperite in Regione, per 225 mila euro. La Provincia, allora guidata da Marcello Meroi, spingeva sull'acceleratore ma il Comune frenava. Alla fine, non se ne fece più nulla anche perché quelle risorse non sarebbero state certo sufficienti. E proprio «per evitare che si lancino progetti irrealizzabili» l'attuale inquilino di Palazzo Gentili, Pietro Nocchi, spiega: «Il nostro obiettivo è valorizzare quell'immobile, così come altri di proprietà dell'ente. Ma è presto per dire come: serve la certezza di finanziamenti che al momento non abbiamo, ma che cercheremo».

Nel piano triennale opere pubbliche e patrimonio, Nocchi per la vecchia caserma ha inserito la voce alienazione e/o valorizzazione. «Significa spiega che metteremo in campo delle progettualità legate alla cultura, perché vista la prossimità con l'Università della Tuscia è a quello che guardiamo prioritariamente, senza escludere le biblioteche. Vorremmo farne un polo culturale vivo per la città». Ma servono le risorse. «Il 22 giugno approveremo il bilancio provinciale ma tutto dipende continua da quale sarà il futuro delle Province, con una possibile revisione della Delrio». Contatti con l'ateneo, intanto, ci sono già: «L'università, come la Regione, sono gli attori che coinvolgeremo anche per reperire risorse».
 
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