Si è voluto vendicare del suo dirimpettaio, a Teramo, che lo aveva denunciato per atti persecutori, pubblicando su due siti on line annunci hard - in uno dei quali si è fatto passare per una donna e nell’altro per un trans - dove ha riportato, in entrambi, il numero di telefono del vicino di casa. Nell’arco di poco tempo sono state tantissime le telefonate che la vittima, ignaro di tutto, ha cominciato a ricevere da sconosciuti con le idee più stravaganti che alla fine hanno ammesso di aver trovato il suo presunto annuncio proprio in rete, dove lui, in realtà, non aveva pubblicato nulla. Da qui l’integrazione di querela che ha fatto scattare le indagini e risalire all’indirizzo Ip del dispositivo utilizzato da chi, invece, avrebbe architettato tutto.
Si tratterebbe proprio dello stesso dirimpettaio, un teramano della costa, condannato l’altro giorno dalla giudice Claudia Di Valerio a 9 mesi di reclusione per atti persecutori e sostituzione di persona con il vicino che si è costituito parte civile, assistito dall’avvocata Monica Passamonti. A scatenare inizialmente quei presunti comportamenti persecutori contro il dirimpettaio sarebbero stati alcuni messaggi scoperti dall’imputato sul cellulare della moglie scambiati col vicino di casa. Complimenti che non sono mai andati oltre tra i due, ma che, al contrario, avrebbero fatto infuriare l’uomo a tal punto da spingerlo ad arrivare a minacciare di morte l’altro e pure sua figlia. «Io ce l’ho con lui a questo lo devo ammazzare - si legge nel capo d’imputazione e poi - sei un fallito, stai attento a tua figlia».
È successo dopo, quando il dirimpettaio era stato già querelato per atti persecutori, che avrebbe messo in atto la vendetta. Nello specifico si tratta di due finti annunci: il primo, su un sito di incontri, dove però, si è fatto passare per una donna, ha lasciato il numero di cellulare del vicino di casa, ed ha scritto di essere una «bella e sensuale 45enne… che ti aspetta tutti i giorni»; il secondo, invece, sempre con lo stesso numero, è stato pubblicato su un altro sito dove, invece, c’è andato più pesante perché ha fatto credere di essere un trans e voler incontrare per fare sesso sia donne, sia uomini. Ma gli è andata male perché è stato identificato e ora condannato in primo grado.