Centro storico Frosinone, chiude la bottega della creatività "Carta da Zucchero"

Il laboratorio in via del Carbonaro era stato aperto da Chiara Conte e Alfredo Tomei, l'artista di strada morto lo scorso settembre

Chiara Conte e Alfredo Tomei
di Marina Testa
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Giovedì 7 Marzo 2024, 11:13

Era un angolo di colori, di creatività, di bellezza. In quella bottega dalle porte celesti, c'era il mondo di Alfredo Tomei e Chiara Conte. Sposi nella vita, ma prima di tutto nello spirito e nella visione della vita. Lui attore, lei pittrice. In quel laboratorio di via del Carbonaro, nel centro storico di Frosinone, avevano impegnato le loro energie nella speranza che potesse generare un effetto rivitalizzante per la comunità.

Poi Alfredo si è ammalato e si è ritirato dietro le quinte.

La sua scomparsa, avvenuta il 29 settembre dello scorso anno, è stata accolta con grande tristezza dal mondo degli artisti, ma anche da quel popolo di spettatori che tanto aveva apprezzato le sue interpretazioni da giocoliere, trampoliere, clown.

Un professionista. «Alfredo continuerà a fare spettacoli tra le nuvole. Non lascerò disperdere i suoi sogni, che erano anche i miei, ma porterò avanti i nostri progetti per valorizzare l'arte e la libertà di essere artisti» disse la sua Chiara in quella drammatica circostanza.

Ma qualcosa si è incrinato. Qualcosa che ha spinto l'artista a chiudere i battenti di quella celestiale bottega dell'arte. Ci imbattiamo nel suo post sui canali social in cui spiega le ragioni della scelta: «Vorrei raccontarvi una storia. La storia di una porta anonima, chiusa, in un vicolo nel centro storico di Frosinone e del sogno che l'ha aperta, colorata, riempita di vita, risate, colori e affetti. Così è nata Carta da Zucchero. Uno studio che ha voluto accogliere e ospitare forme di arte diverse. Un punto d'incontro di persone che amano la vita e quanto di bello essa ha da offrire. E per un viaggio di quattro anni è stato il centro del mio mondo, il mio sogno reale, e il sorriso di chi, anche inconsapevolmente o con sufficienza, gli ha orbitato attorno. Pittura, giocoleria, manifestazioni, tutto finalizzato a un'offerta di bellezza, quella che illumina un sorriso e che attrae gli animi più sensibili. (..) E il vicolo si è destato ed è tornato alla vita. In questo studio abbiamo vissuto appieno il nostro progetto di lavoro e di vita, ci ha visti sposi, insieme ai tanti amici che ci sono stati accanto e purtroppo, da questo studio ci siamo allontanati quando la vita ci ha costretti a farlo. La storia dello studio finisce qui, Carta da Zucchero chiude la porta, ma il sogno prosegue, si modifica adattandosi agli eventi che la vita ha imposto. Il vicolo è tornato in silenzio, lo stesso che accoglie il mio dialogo con Alfredo. Io continuo il mio viaggio e nel mio futuro vedo un progetto, il nostro progetto. Grazie a tutti. Chiara, Alfredo e Akira».

L'artista lascia intendere che porterà altrove i suoi colori, accompagnata dalla dolce compagna a quattro zampe e dall'eterno amore per Alfredo. In cerca di una sensibilità culturale che probabilmente nel capoluogo non ha incontrato a sufficienza per ancorarla alla sua città. Una seconda perdita, un impoverimento culturale e altri battenti chiusi nel cuore antico di Frosinone.
 

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