Roma: senzatetto tra illegalità e degrado, l'accampamento (di notte) diventa un «mercatino abusivo di giorno»

La denuncia di chi vive nella zona: «Ormai siamo al limite dell’assurdo, vendono tutta merce rubata»

Roma: senzatetto tra illegalità e sopravvivenza, l'accampamento (di notte) diventa un «mercatino abusivo di giorno»
di Noemi Aloisi
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Sabato 23 Marzo 2024, 09:27 - Ultimo aggiornamento: 24 Marzo, 12:28

Un vero e proprio accampamento sorge poco prima del sottopassaggio in Via di Santa Bibbiana, l’ennesimo, nel cuore della Capitale. L'intera città è ormai assediata da senzatetto e malviventi che vivono di illeciti provocando danni ai cittadini. Diversi residenti hanno lamentato la situazione chiamando anche le forze dell’ordine ma sembrerebbe non essere bastato, infatti, tutto tace. Maria vive in zona e percorre quel tratto di strada ogni giorno per andare a lavoro. «L'accampamento sarà lì da settimane, tre giorni fa c'erano anche due pattuglie che stavano facendo dei controlli e chiedevano i documenti ai malviventi. Credevo che la situazione si sarebbe finalmente risolta invece sono ancora lì. Sembra che ormai si trovino a loro agio, infatti si rifugiano lì la notte e di giorno si occupano di vendere merce sospetta, probabilmente oggetti rubati. Vendono di tutto, scarpe, vestiti, tazzine da caffè, bicchieri e anche oggetti di elettronica. Mi chiedo come tutto ciò sia possibile e come la merce non gli venga sequestrata». 

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Chiudendo un occhio secondo i residenti si andrebbe ad alimentare un circolo vizioso di furti e delinquenza. «Purtroppo molte di queste persone che sono approdate sul nostro territorio, vivono alla deriva, non hanno documenti e cercano di sopravvivere come possono.

Se noi abitanti chiediamo che la situazione venga risolta, e che sia restituito un minimo decoro alla città in cui viviamo, e nella quale paghiamo le tasse, non credo che si tratti di razzismo o di discriminazione, ma di rispetto. Noi cittadini siamo tenuti a seguire delle regole e se non lo facciamo ne paghiamo le conseguenze, lo stesso dovrebbe valere anche per questi soggetti, se vogliono un'attività che la aprano come tutti mettendosi in regola». 

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