Maker Faire Rome, rapporto sull'innovazione tecnologica premia gli italiani: l'88% è convinto che favorisca benessere e crescita economica

Gli italiani si percepiscono più bravi di francesi, tedeschi ed americani nell'uso della tecnologia, ma temono il rischio dell'isolamento sociale, anche in famiglia

Maker Faire Rome, rapporto sull'innovazione tecnologica premia gli italiani: l'88% è convinto che favorisca benessere e crescita economica
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Venerdì 13 Ottobre 2023, 20:00

L'innovazione tecnologica offre più opportunità all'individuo, formative, sociali e di conoscenza ed allo stesso tempo permette la crescita economica delle imprese, non solo le multinazionali, ma anche le piccole e medie. Ne è convinto l'88% degli italiani, secondo la ricerca dal titolo “Innovation Impact, effettuata su un campione di 4mila soggetti intervistati in Italia, Roma, Germania, Francia e Stati Uniti, realizzata da Ipsos per “Maker Faire Rome – The European Edition”, promossa e organizzata dalla Camera di Commercio di Roma, che dal 20 al 22 ottobre tornerà alla Fiera di Roma.

Italiani più competenti

Gli italiani, rispetto a francesi, tedeschi ed americani hanno la percezione di sentirsi più competenti con le nuove tecnologie, che hanno cambiato radicalmente il modo di informarsi, di viaggiare, di fare la spesa, ma anche - e questa è la contropartita negativa - aumentato le differenze sociali.

«Ci troviamo per la prima volta in un periodo storico in cui la tecnologia ha cambiato rapidamente la percezione del mondo in cui viviamo ed anche l’economia. Da 15 anni seguiamo con grande attenzione l’evoluzione delle innovazioni e ci siamo chiesto sta cambiando il nostro mondo -  ha detto Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma alla presentazione della ricerca - quando iniziammo a seguire Maker Faire parlavamo con gli innovatori, ma poi ci siamo resi conti di parlare con le persone, altrimenti l’innovazione può prendere strade pericolose, come i posti di lavoro, la formazione non adeguata, la difficoltà di piccole e medie imprese nell’approcciare i cambiamenti tecnologici e nelle relazioni umani, anche nelle famiglie, pericoli che possono essere attenuati se parliamo con innovatori ed imprese, come avviene a Maker Faire».

Romani come gli americani

“Dall’indagine - spiega Luciano Mocci, Presidente di Innova Camera - emerge come gli italiani si percepiscono come più competenti, in ambito informatico e digitale, rispetto ai cittadini degli altri Paesi (America, Francia e Germania): 6,7 il voto medio contro il 6,2 dei cittadini degli altri Paesi.

I romani, rispetto alla media italiana, avvertono di avere maggiori lacune e sono più allineati alle persone degli altri Paesi con il loro 6,3. 

Sensazioni positive, non sempre

L’esistenza quotidiana, grazie alla tecnologia, per gli italiani è diventata più facile e intensa, ma anche più stressante e isolata. Valutazioni simili negli altri Paesi, con alcune accentuazioni. Per gli americani oltre alla semplificazione esistenziale la tecnologia ha reso la vita anche più asfissiante, noiosa e isolata. Per i francesi alla facilità, la tecnologia ha portato con sé dosi di leggerezza, ma anche di stress e ha reso l’esistenza più povera. Per i romani, infine, la tecnologia porta con sé isolamento e povertà esistenziale. 

Per gli italiani dipendenza (39%) e fiducia (37%) vanno di pari passo. La tecnologia nel nostro paese suscita generalmente sentimenti positivi, come serenità (29%), attesa (24%) e facilità (22%). Tra i romani dominano dipendenza (36%) e fiducia (30%). 

Lati negativi

Nel saldo tra gli aspetti della vita quotidiana che la tecnologia ha migliorato o peggiorato, per tutti i cittadini dei vari paesi, il saldo è molto positivo sull’informarsi, sul sapere e la conoscenza, sul fare shopping e sulla gestione dei propri trasporti e della mobilità. Per tutti i cittadini il bilancio è negativo sulla riservatezza dei dati. I romani e i francesi segnalano anche un peggioramento delle relazioni con i figli (saldo -17% i primi e -15% i secondi). Romani, italiani, francesi e tedeschi mettono all’indice anche gli effetti negativi sul clima, mentre i francesi segnalano peggioramenti per la sicurezza (-31%) e dei livelli di benessere (-13%). 

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