Fosse Ardeatine, 80 anni fa l’eccidio. Il ricordo delle vittime residenti a Montesacro e al Tufello

I loro nomi: Renzo Piasco, Antonio Pistonesi, Ferdinando Agnini, Orlando Orlandi Posti, Vito Artale

Fosse Ardeatine, 80 anni fa l’eccidio. Il ricordo delle vittime residenti a Montesacro e al Tufello
di Alessia Perreca
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 14:23

Uno dei più terribili eccidi compiuti in Italia: il massacro di 335  italiani fucilati il 24 marzo del 1944 dalle truppe tedesche. Tutto ebbe inizio all’indomani dell’armistizio di Cassibile (8 settembre 1943) quando i gerarchi nazisti occuparono la Capitale. Subito dopo ebbe cominciò l’offensiva da parte dei Gap, i Gruppi di Azione Patriottica che assaltarono con bombe a mano prima un corpo di guardia della Milizia, poi, un mese dopo, uccisero otto militari tedeschi all’uscita del cinema Barberini. Infine nel dicembre del 43’ lanciarono un’altra bomba nella sede del Comando tedesco ubicato all’Hotel Flora, in via Veneto. L’atto più orribile arrivò il 23 marzo del 1944 quando i gappisti attaccarono un reparto delle forze tedesche del III Battaglione Bozen, in via Rasella. 32 i soldati uccisi, un altro morì nella notte. La risposta fu una rappresaglia voluta dai tedeschi e basata su un meccanismo scientifico: le vittime trasformate in numeri. Un numero di italiani da fucilare per ogni tedesco ucciso. La lista stilata dal generale Kappler conteneva 320 nomi che divennero 330 nel corso della notte dopo la morte del soldato tedesco. Nell’elenco, ebrei, partigiani romani, operai e persone di ogni estrazione sociale. 335 in tutto, tra loro anche vittime residenti a Montesacro e al Tufello.

Il ricordo

Con una iniziativa voluta dagli esponenti municipali di Italia Viva, il ricordo di cinque abitanti fucilati nel 1944.

I loro nomi: Renzo Piasco, in via Scarpanto, Antonio Pistonesi, in via di Val Melaina, Ferdinando Agnini, in via Monte Tomatico, Orlando Orlandi Posti, in via Maiella e il generale Vito Artale, in via della Cisa. Due pietre d’inciampo incastonate per richiamare alla memoria i partigiani uccisi barbaramente. Le targhe in ottone sono state realizzate dall’artista tedesco Gunter Deming.

«Come Italia Viva abbiamo voluto ricordare in tutta Roma le singole persone che sono state brutalmente uccise durante il terribile eccidio delle Fosse Ardeatine», ha commentato Marta Marziali, consigliera (Iv) del Municipio III. «In particolare, a Montesacro, abbiamo ricordato 5 uomini che vennero condannati a morte e che erano già imprigionati per il loro impegno politico prima del 23 marzo del 1944. Ci siamo radunati - ha aggiunto Marziali - con i nostri iscritti: la nostra consigliera comunale Francesca Leoncini, il nostro Presidente municipale Walter Feliciani ed alcuni cittadini per leggere e ripercorrere le vite di questi uomini morti per gli ideali di libertà che sono alla base della nostra Costituzione». «Mentre eravamo radunati sotto la lapide di via Maiella si sono avvicinate varie persone che hanno voluto dare il loro contributo di memoria aggiungendo dettagli e ricordi. E’ stato un momento molto emozionante di memoria collettiva».

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